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"Non mi sento un eroe, ho fatto una cosa normale"

Parla Michele Campaniello, il ragazzo di Cerignola che ha trovato e salvato una neonata in un bidone a Bologna

Lo hanno già chiamato dalle televisioni di tutta Italia, gli hanno proposto di fare pubblicità al suo bar ed è stato invitato in decine di trasmissioni. Ma Michele Campaniello, la parola “eroe” non vuole proprio sentirla associata al suo nome. “Non sono mica andato in missione in Africa, penso che tutti avrebbero fatto quello che ho fatto io”.
DA CERIGNOLA. Di eroico, invece, il gesto di Campaniello ha tanto, perché è riuscito a salvare una vita. Quella di una bimba abbandonata in una borsa dentro un bidone dell’immondizia a Bologna e che lui ha ritrovato in un freddo sabato mattina.  L’ “anti-eroe” è di Cerignola, ha mamma e zii foggiani, si è laureato a Bologna e lì è rimasto per gestire dei bar. Non ha figli, ma dal weekend  scorso è come se ne avesse una.
LA VICENDA. “Sono passato davanti al bidone dell’immondizia e ho sentito come guaire – spiega Campaniello – e mi sono avvicinato. Sinceramente pensavo fosse un animale. Ho dato un’occhiata ma non ho trovato niente”. A quel punto è andato via. Una ventina di metri e poi è tornato indietro. “È come se la bimba mi avesse richiamato – sottolinea Campaniello – perché sono ritornato vicino al bidone e ho rovistato. Ripeto, pensavo fosse un animale, perché quello che ho fatto lo avrei fatto anche per un topo”. Rovista come un barbone, trova una borsa e dentro il corpo di una piccola bimba, che si scoprirà nata un’ora prima. “È una sensazione impossibile da spiegare a parole quella che ho vissuto in quei momenti” ammette Campaniello, che dopo aver richiesto aiuto e chiamato il 118,  è ora sollevato  dal sapere che la bimba sta bene. “Molti mi ringraziavano per il gesto, ma io rispondevo: Se non resta in vita, è come se non ho fatto nulla”.
LA TUTA ALLA BIMBA. E invece, Maria Grazia (questo il nome che le è stato dato) è viva, pesa 2,8 kg ed è sana. Campaniello è passata a vederla e le ha già comprato anche una tutina, ma potrebbe non vederla mai più. “Molto probabilmente verrà data in affidamento – spiega – ma io nella sua vita non devo comparire. Non dovrà mai sapere di essere stata abbandonata in un bidone, perché resterebbe ovviamente traumatizzata”.
LA PUGLIA A BOLOGNA. Fidanzato, non ha ancora figli, ma ammette: “Gestisco tre bar, sono loro le mie creature e danno più preoccupazioni dei figli”. Torna in famiglia in Puglia principalmente nei periodi festivi, ma la sua piccola fetta di Puglia se l’è portata con sé: “Qui a Bologna noi meridionali siamo molto presenti, sia come numero che nel tessuto imprenditoriale. E comunque ogni volta che torno in Puglia noto che la situazione migliora sempre più”.

di Redazione 


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