"Per chi non suona la Campana?" A Roseto Valfortore è "guerra di decibel"
Dura contestazione di FutuRoseto contro il provvedimento che zittisce l'orologio comunale di notte
“‘Zittire’ un pezzo di tradizione del paese in nome di una promessa elettorale”: è l’accusa lanciata a Roseto Valfortore dal movimento politico all’opposizione FutuRoseto nei confronti dell’amministrazione guidata dal sindaco Lucilla Parisi e dal partito di maggioranza “Uniti per Cambiare”.
IL PROVVEDIMENTO. “Cambiare sì, ma il corso della storia, privando, per meri interessi privati, gli abitanti del piccolo centro dei Monti Dauni del suo Kronos”: il riferimento della denuncia di FutuRoseto è al provvedimento, uno dei primi della nuova Giunta Parisi, sindaca alla guida di Roseto Valfortore per la terza volta consecutiva, che vieta “a tutela della quiete pubblica” all’orologio comunale posizionato sul campanile della Chiesa Madre di suonare, scandendo il tempo ogni 15 minuti, anche di notte. “In particolare – secondo quanto si riferisce in merito al dettaglio del provvedimento – arrecherebbe disturbo agli ospiti di una delle strutture ricettive situata vicino la Chiesa Madre”.
FUTUROSETO: "PROTESTA DEL PAESE“. "In paese – si scaglia la nota di FutuRoseto – sono tutti al corrente che si tratta di una delibera figlia di una promessa elettorale”, punta il dito contro la sindaca il movimento all’opposizione. Un provvedimento, insomma, impopolare, secondo quanto afferma FutuRoseto, che “in questi giorni, attraverso i consiglieri di minoranza del movimento politico FutuRoseto, sta raccogliendo vibrate proteste da parte di tante persone indignate di fronte al provvedimento della giunta comunale di far calare il silenzio, mettendo a tacere l’orologio che da oltre un secolo scandisce la vita dei rosetani, di giorno e di notte. A Roseto Valfortore può capitare anche questo, che a difendere i simboli del paese debba essere la gente comune, perché spesso nelle austere stanze del Municipio basta uno ‘scippo su un pezzo di carta’ a spazzare via storie, ricordi e tradizioni”.
LA GUERRA DEI DECIBEL. La nota di protesta di FutuRoseto conclude, infine, rilanciando con una provocazione la sfida sulla ribattezzata “guerra dei decibel”: “Auspichiamo che l’ordinanza per assicurare il riposo notturno ai residenti e a coloro che soggiorneranno durante i mesi di luglio e agosto non sia circoscritta a quel suono innocuo dell’orologio posto sul campanile della Chiesa Madre, ma, almeno in onore della coerenza, venga estesa per gli stessi orari di ‘silenzio’ ad altri suoni: quelli che accompagneranno le serate danzanti, che si svolgeranno tra 'Ballo del Cavallo', 'Muove la Colita' e 'A Me Mi Gusta', la nota colonna sonora del movimento 'Uniti Per Cambiare'. Oppure i decibel delle autentiche campane sono diversi dai decibel prodotti dagli altoparlanti?”.
Questo pare sia un problema nei Monti Dauni. Succede lo stesso anche ad Alberona. Non so bene per iniziativa di chi, ma anche lì le campane della chiesa madre sono mute nelle ore notturne fino alle sette del mattino. Ma saranno davvero così fastidiose queste campane? Per quello che mi riguarda vi posso assicurare che, ad un certo punto, aspettavi proprio i rintocchi. Ma mi chiedo: il fatto che mi sia accorto che non suonano più e ne sento la mancanza, cosa significa? Pensiamo ad altro e lasciamo stare le campane.
Regolamento
Come partecipare alla discussione
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.