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"Piazza Pulita" a Rodi: 5 giovani in manette, "Avevano espropriato la piazza del paese"

Ritenuti responsabili di detenzione e spaccio - VIDEO

Sono cinque ragazzi di Rodi Garganico, il più giovane ha 25 anni, il più maturo 33, e secondo gli inquirenti della Procura di Lucera avrebbero espropriato la piazza del proprio paese – piazza Luigi Rovelli – per farne un mercato all’aperto dello spaccio. Da qui il nome dell'intera operazione - "Piazza Pulita" - nell'ambito della quale, questa mattina, i carabinieri di Rodi e Vico del Gargano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari custodiali (1 in carcere e 4 agli arresti domiciliari), emessa dal Gip presso il Tribunale di Lucera nei confronti di cinque soggetti, presunti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di Mimmo Viterbo, di 27 anni, mentre tutti gli altri – Luigi D’Avolio di 30 anni, Bernardo Delle Fave di 26, Vessuto Gino di 25 e Lazzaro Viterbo, di 33, hanno ottenuto i domiciliari.

LE INDAGINI hanno preso spunto da una serie di segnalazioni e lamentele di persone residenti nel centro storico di Rodi, che hanno riferito ai carabinieri di un intenso via vai di giovani e soggetti noti, nella centrale piazza Luigi Rovelli. Un’organizzazione rodata, che rispondeva a precise regole e “richiami”; un’attività che non conosceva soste, né momenti di stasi. Per questo motivo, i militari del posto, diretti dalla Procura di Lucera, hanno deciso di documentare i movimenti dei ragazzi che gravitavano nella piazza – giorno e notte - eseguendo servizi di osservazione, controllo e pedinamento, documentando gli incontri con videoriprese.

Le indagini così espletate hanno permesso di raccogliere nei confronti dei giovani, “variegati profili di responsabilità in ragione delle diverse funzioni svolte, inconfutabili elementi di responsabilità in relazione all’ipotesi loro contestata”, accertando la presenza di un gruppo di persone dedite alla sistematica vendita al dettaglio di cocaina, hashish e marijuana.

A consolidare l’ipotesi investigativa i diversi sequestri di dosi di sostanze destinate alla vendita e riscontri oggettivi come i 20 episodi di spaccio documentati mediante videoriprese e servizi di osservazione controllo e pedinamento, il tutto in un lasso di tempo di otto mesi (febbraio 2012 – settembre 2012). Sul fatto  le indagini non sono ancora concluse: gli inquirenti sono al lavoro per cercare di individuare le rotte di approvvigionamento dello stupefacente, ovvero il 'livello superiore' dell'organizzazione.

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di Redazione 


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