Domani 29 gennaio, a Foggia, consegnerò ai malati il raccolto delle 11 piante di marijuana coltivate sul mio terrazzo. Si concluderà così la seconda fase della disobbedienza civile iniziata nel 2012 a favore della lotta dei soci dell’Associazione LapiantiAMO e di tutti quei malati che non riescono ad avere accesso ai farmaci cannabinoidi.
Come per Marco Pannella nel 75, quando fumando uno spinello in pubblico fece cambiare la legge e uscire dal carcere centinaia di giovani incolpevoli, per me il quadro è chiaro: o mi arrestano come è previsto dalla legge per la coltivazione della “pianta proibita”; o cambiano le leggi e i regolamenti che impediscono ai malati di avere accesso alle cure; oppure, se nessuno interviene come ragionevolezza e legge vorrebbero, mi riterrò autorizzata ad intraprendere la terza coltivazione destinata ai malati del Social Cannabis Club di Racale. E questa volta, le piante non saranno 11, ma 22.
Tutti i particolari li esporrò, documentandoli, domani a Foggia in un convegno, prima di andarmi ad autodenunciare in Procura.
Nr. Per errore nella prima versione della notizia le piante riportate erano 18. Ci scusiamo con i lettori.Copnbs
Consegnerà ai malati il raccolto delle 18 piante di marijuana coltivate sul suo terrazzo, e lo farà, oggi pomeriggio a Foggia, durante l'
incontro sulla cannabis terapeutica che si terrà a partire dalle 17.30 al Palazzetto dell'Arte.
Rita Bernardini, segretario dei Radicali Italiani, lo ha già annunciato sul sito del partito, radicalparty.org, su cui ha scritto un post dal titolo "Tutti e tutte con me per festeggiare adeguatamente e pubblicamente la Maria".
"Si concluderà così, proprio a Foggia, - scrive la Bernardini - la seconda fase della disobbedienza civile iniziata nel 2012 a favore della lotta dei soci dell’Associazione LapiantiAMO e di tutti quei malati che non riescono ad avere accesso ai farmaci cannabinoidi".
"REGALO MARIJUANA AI MALATI, POI MI AUTODENUNCIO". "Come per Marco Pannella nel 75, quando fumando uno spinello in pubblico fece cambiare la legge e uscire dal carcere centinaia di giovani incolpevoli, - continua la Bernardini nel suo post - per me il quadro è chiaro: o mi arrestano come è previsto dalla legge per la coltivazione della 'pianta proibita'; o cambiano le leggi e i regolamenti che impediscono ai malati di avere accesso alle cure; oppure, se nessuno interviene come ragionevolezza e legge vorrebbero, mi riterrò autorizzata ad intraprendere la terza coltivazione destinata ai malati del Social Cannabis Club di Racale. E questa volta, le piante non saranno 11, ma 22. Tutti i particolari li esporrò, documentandoli, domani a Foggia in un convegno, prima di andarmi ad autodenunciare in Procura", conclude il segretario nazionale dei Radicali Italiani.