Palazzo Giovene, casato di origine partenopea, presente a Foggia dal Settecento. Gioiello architettonico della città, un grande portone in legno che lascia spazio ad un cortile ed una larga ed elegante scalinata sorretta da due colonne, fregi ed affreschi di ogni tipo, ornamenti ricercati, su due livelli, ingresso principale su corso Garibaldi e retro su via Sulmona. Passato di erede in erede nel corso dei decenni, ha visto vari proprietari, da Ignazio Accinni passò alla figlia Maria, che nel 1927 ne dispose la ripartizione in favore dei sette figli nati dal matrimonio con l'agricoltore Pellegrino Trifiletti ma questi a poco a poco alienarono le loro quote, lasciando di fatto il palazzo in stato di totale abbandono. Fu utilizzato poi come alloggio fino agli anni '80 quando il terremoto dell'Irpinia, che colpì le già fragili fondamenta della struttura, costrinse l'amministrazione comunale a dichiararlo inagibile e quindi occupato abusivamente per alcuni anni. Ora è disabitato, la porta è stata saldata, vi è solo una piccola entrata per cagnolini o gatti, l'interno è cosparso di spazzatura di ogni tipo, da un carrozzino ad un lavabo, da piatti di plastica a bottiglie infrante.
LA STRUTTURA. Parte del tetto è crollata diverso tempo addietro, favorendo così il degrado e l'indebolimento della struttura da parte delle intemperie. si può ancora scorgere l'affresco all'entrata, un albero su sfondo chiaro con due leoni controrampanti, le teste equine in bronzo per legare i cavalli sono state trafugate da tempo, restano le porte spalancate di quelle che una volta erano le stalle. L'intonaco esterno, color ocra, tipico dell'epoca, ormai non esiste quasi più, la grande entrata principale è stata murata lasciando spazio solo per una porta in ferro che nasconde il grande portone principale in legno.
IL PROGETTO. Quell'edificio è un sopravvissuto nei secoli a terremoti, tempeste e bombardamenti, un testimone oculare di un pezzo importante della nostra storia, ora è agonizzante, si aspetta che crolli per poter ricostruire, Foggia perderebbe altra memoria storica, ed è per questo che ci siamo opposti al lassismo e al degrado effettuando un breve sopralluogo e avviando una petizione. Questa è la nostra idea: Noi di Foggia in Guerra, proponiamo alle autorità competenti,in particolare al Comune e alla Provincia di Foggia, l'avvio del progetto di riqualificazione e restauro della struttura che può essere adibita a museo della guerra, vista l'importanza del capoluogo Dauno che lo stesso ha ricoperto durante il secondo conflitto mondiale e della posizione del palazzo, su corso Garibaldi, a pochi metri dal Comune, area tanto importante durante i bombardamenti del 1943 e simbolo della vita cittadina nella storia.
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