I manifesti, i complimenti, gli investimenti, i messaggi molesti dei candidati da evitare
Nella tradizione anglosassone alla fine della campagna elettorale i giornalisti scrivono per chi voteranno. Io non lo farò, perchè nononostante il tesserino non mi ritengo un giornalista vero, perchè non sono anglosassone e soprattutto perchè ho promesso il voto ad almeno una ventina di persone e vorrei evitare i farmi mandare a quel paese da mezza città. Però posso darvi un aiutino, posso dirvi per chi non voterò.
GLI INVESTIMENTI. Quello che un giorno mi ha tagliato la strada rischiando che finissi con la mia bici stampato sulla fiancata del suo SUV. Mentre gli chiedevo urlando chi gli aveva dato la patente ha abbassato il finestrino e mi ha detto “ah Sandro, sei tu, è un sacco che non ci vediamo. Ti ho detto che sono candidato?”.
I PRESENZIALISTI. Quelli che sono spariti per quattro anni e poi in campagna elettorale li trovavi ovunque, sempre in prima fila. All'inaugurazione della mostra di quadri, in tribuna centrale allo Zaccheria, a Messa in Chiesa. Pure a comprare la frutta alla bancarella del mercato. Oh, ma tu la campagna elettorale non la fai mai? Ah no, è quella la tua campagna elettorale...
I COMPLIMENTI. La bella ragazza che mi ha stoppato in un bar: “Io so chi sei, leggo sempre le tue battute e sei veramente bravo”. Io già me la stavo credendo. “A proposito, sono candidata alle elezioni, posso darti un bigliettino?”.
I MESSAGGI MOLESTI. Quello che mi ha mandato un sms, quindi non silenziabile come avviene con whatsapp, per dirmi che era candidato. Alle 6 di mattina. Di domenica. Ho capito che la città si deve svegliare, ma non non prima dell'alba...
I PROGRAMMI. Quelli che hanno fatto un programma enorme, che parte dal riscaldamento globale e arriva alla guerra commerciale alla Cina, passando dalla sanità alla giustizia. Tutto cose belle, che però non mi pare rientrino nei poteri di un sindaco. Almeno l'ABC dovresti saperlo, no?.
LA SEZIONE. Quello che mi ha detto “mi dici la sezione di cui fai parte così posso controllare se mi voti?”. Non lo so, vuoi venire in cabina con me? Vuoi prenderti l'orologio come pegno?
I MANIFESTI. Quelli che hanno attaccato i manifesti ovunque: sui muri, sulle finestre, sulle macchine, sulle cabine elettriche, sugli alberi, sui manifesti degli altri. Ovunque. Tranne negli spazi consentiti. Oh, ma almeno uno per sbaglio...
IL CUGINO. Il cugino nel mio amico. Ma non per colpa sua, per colpa del mio amico. Ha passato quattro anni a pubblicare ogni giorno su facebook inviti alla ribellione, notizie più o meno vere sui complotti internazionali, nostalgie di tempi passati, paragoni con altri paesi dove ci sono leader autoritari... e poi ora vuole che voti per suo cugino che si candida in un partito che più moderato non si può perchè gli ha promesso un paio di favori... Quasi quasi preferisco quelli che su facebook parlano sempre della Juve. Aspè, ho detto quasi...
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.