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"Sottrazione di fondi indebita": la Corte dei Conti condanna Carlo Dicesare

Il dirigente comunale dovrà restituire 100mila euro

Carlo Dicesare, dirigente della tecno-struttura amministrativa del capoluogo dauno, dovrà risarcire al Comune d Foggia la somma di 94mila 598 euro per aver disposto la liquidazione di compensi indebiti a se stesso e ad altro personale in servizio presso Palazzo di Città nell'ambito dello svolgimento ed attuazione del primo Piano Sociale di Zona (atto all'erogazione di servizi alle famiglie meno agiate, ai disabili, etc) risalente al triennio 2005-2007.
La sentenza a carico di Carlo Dicesare è finora passata sotto silenzio: il risarcimento infatti è stato stabilito il 26 novembre scorso dalla Corte dei Conti (Sezione giurisprudenziale della Puglia) in seguito a una denuncia risalente al 2006 (che segnalava un danno a carico del bilancio del Comune di Foggia) e, in ultimo, in seguito all'atto del 14 giugno 2013 con cui la Procura regionale ha citato in giudizio Dicesare, in qualità di responsabile dell'Ufficio di Piano, per il danno erariale arrecato all'amministrazione comunale.
Dicesare era stato nominato responsabile dell'allora Ufficio Piano dalla Giunta Comunale nel periodo in cui la sorella, Rosaria Dicesare, rivestiva la titolarità dell'assessorato alle Politiche Sociali, che nel 2005 aveva firmato il protocollo d'intesa con cui veniva approvato il disciplinare di funzionamento del Coordinamento Istituzionale del suddetto Piano Sociale di Zona.
In merito alla sottrazione di fondi, quella adottata dal dirigente comunale è stata definita dalla sentenza amministrativa "una condotta gravemente colposa".  
Sono 9, nell'arco di tempo che va dal 2005 al 2009, le determine dirigenziali giudicate illegittime dalla Corte dei Conti, con cui Dicesare ha disposto a sua firma la liquidazione di bonus extra per se stesso, per i componenti dell'Ufficio Piano dell'epoca e per altri dipendenti comunali: una somma che nel totale ammonta a oltre 250mila euro di fondi pubblici di fatto destinati ai servizi previsti dal Piano Sociale di Zona foggiano, servizi destinati in primis alle famiglie e ai soggetti svantaggiati. "Quello che emerge in questa sede - sottolinea infatti la Corte dei Conti - è che l'erogazione, da parte del Dicesare, a se stesso e ad alcuni dipendenti comunali, di emolumenti aggiuntivi rispetto al trattamento economico, sia andata a detrimento (cioè a svantaggio, ndr)  proprio di quelle esigenze e fabbisogni della popolazione che l'azione sociale comunale aveva il compito di tutelare".
La contestazione della Corte dei Conti si basa sull'indagine svolta dalla Guardia di Finanza che ha accertato che "le prestazioni rese dal personale addetto all'Ufficio di Piano sono state eseguite prevalentemente durante l'orario lavorativo, dunque i compensi corrisposti risultano indebiti in quanto l'attività prestata è da ritenersi 'ratione officii' (cioè appartenente alle mansioni lavorative ordinarie, ndr) e per il suo espletamento nessuna previsione legislativa né di contrattazione collettiva ha previsto compensi specifici", recita un passaggio della sentenza.
Carlo Dicesare (attualmente Responsabile dei Servizi finanziari del Comune di Foggia), ad ogni modo, dovrà risarcire soltanto una parte dei fondi sottratti all'amministrazione comunale, e cioè quelli derivanti dalle delibere di liquidazione risalenti agli anni 2008 e 2009, al netto delle imposte.
Le ulteriori somme (circa 100mila euro) la cui erogazione era stata stabilita dalle determine sottoscritte tra il 2005 e il 2007, infatti, non sono imputabili di risarcimento perché gli atti contestati sono caduti in prescrizione, come la difesa dello stesso Dicesare ha eccepito in fase dibattimentale di giudizio.
Ennesima brutta tegola, comunque, per la credibilità della tecno-struttura del Comune di Foggia, protagonista nei mesi scorsi di un filone d'inchiesta avviato proprio dalla nostra testata su un altro caso riguardante la determinazione di emolumenti indebiti per i dirigenti comunali.
 
Carlo Dicesare, dirigente della tecno-struttura amministrativa del capoluogo dauno, dovrà risarcire al Comune di Foggia la somma di 94mila 598 euro per aver disposto la liquidazione di compensi indebiti a se stesso e ad altro personale in servizio presso Palazzo di Città nell'ambito dello svolgimento ed attuazione del primo Piano Sociale di Zona (atto all'erogazione di servizi alle famiglie meno agiate, ai disabili, etc) risalente al triennio 2005-2007.
LE DENUNCE. La sentenza a carico di Carlo Dicesare è finora passata sotto silenzio: il risarcimento infatti è stato stabilito il 26 novembre scorso dalla Corte dei Conti (Sezione giurisprudenziale della Puglia) in seguito a una denuncia risalente al 2006 (che segnalava un danno a carico del bilancio del Comune di Foggia) e, in ultimo, in seguito all'atto del 14 giugno 2013 con cui la Procura regionale ha citato in giudizio Dicesare, in qualità di responsabile dell'Ufficio di Piano, per il danno erariale arrecato all'amministrazione comunale.
LA NOMINA. Dicesare era stato nominato responsabile dell'allora Ufficio di Piano dalla Giunta Comunale nel periodo in cui la sorella, Rosaria Dicesare, rivestiva la titolarità dell'assessorato alle Politiche Sociali, che nel 2005 aveva firmato il protocollo d'intesa con cui veniva approvato il disciplinare di funzionamento del Coordinamento Istituzionale del suddetto Piano Sociale di Zona.
"CONDOTTA GRAVEMENTE COLPOSA". In merito alla sottrazione di fondi, quella adottata dal dirigente comunale è stata definita dalla sentenza amministrativa "una condotta gravemente colposa".  
Sono 9, nell'arco di tempo che va dal 2005 al 2009, le determine dirigenziali giudicate illegittime dalla Corte dei Conti, con cui Dicesare ha disposto a sua firma la liquidazione di bonus extra per se stesso, per i componenti dell'Ufficio di Piano dell'epoca e per altri dipendenti comunali: una somma che nel totale ammonta a oltre 250mila euro di fondi pubblici di fatto destinati ai servizi previsti dal Piano Sociale di Zona foggiano, servizi destinati in primis alle famiglie e ai soggetti svantaggiati.
SOLDI SOTTRATTI AI CITTADINI BISOGNOSI. "Quello che emerge in questa sede - sottolinea infatti la Corte dei Conti - è che l'erogazione, da parte del Dicesare, a se stesso e ad alcuni dipendenti comunali, di emolumenti aggiuntivi rispetto al trattamento economico, sia andata a detrimento (cioè a svantaggio, ndr) proprio di quelle esigenze e fabbisogni della popolazione che l'azione sociale comunale aveva il compito di tutelare".
LE INDAGINI DELLA GUARDIA DI FINANZA. La contestazione della Corte dei Conti si basa sull'indagine svolta dalla Guardia di Finanza che ha accertato che "le prestazioni rese dal personale addetto all'Ufficio di Piano sono state eseguite prevalentemente durante l'orario lavorativo, dunque i compensi corrisposti risultano indebiti in quanto l'attività prestata è da ritenersi 'ratione officii' (cioè appartenente alle mansioni lavorative ordinarie, ndr) e per il suo espletamento nessuna previsione legislativa né di contrattazione collettiva ha previsto compensi specifici", recita un passaggio della sentenza.
IL RISARCIMENTO. Carlo Dicesare (attualmente Responsabile dei Servizi finanziari del Comune di Foggia), ad ogni modo, dovrà risarcire soltanto una parte dei fondi sottratti all'amministrazione comunale, e cioè quelli derivanti dalle delibere di liquidazione risalenti agli anni 2008 e 2009, al netto delle imposte.
Le ulteriori somme (circa 100mila euro) la cui erogazione era stata stabilita dalle determine sottoscritte tra il 2005 e il 2007, infatti, non sono imputabili di risarcimento perché gli atti contestati sono caduti in prescrizione, come la difesa dello stesso Dicesare ha eccepito in fase dibattimentale di giudizio.
UN'ALTRA BRUTTA TEGOLA PER LA TECNO-STRUTTURA. Ennesima brutta tegola, comunque, per la credibilità della tecno-struttura del Comune di Foggia, protagonista nei mesi scorsi di un filone d'inchiesta avviato proprio dalla nostra testata su un altro caso riguardante la determinazione di emolumenti indebiti per i dirigenti comunali.
 
 
 
 
NEL PDF IN BASSO LA SENTENZA DI CONDANNA PER CARLO DICESARE

di Redazione 


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