È stata ricevuta questa mattina a Palazzo di Città dal sindaco di Foggia Gianni Mongelli la studentessa foggiana che si è aggiudicata nei giorni scorsi a Verona il premio “Lettere a Giulietta 2013”. Si tratta della 22enne Claudia D’Agnone. La ragazza è l’autrice della lettera selezionata tra oltre 10mila inviate a Verona.
I COMPLIMENTI DI MONGELLI. Il Sindaco ha consegnato una targa alla ragazza congratulandosi per la grande sensibilità con cui è riuscita a trasmettere i suoi pensieri. “È con grande piacere che a nome di tutta l’Amministrazione comunale ti rivolgo un affettuoso ringraziamento per aver portato il nome di Foggia agli onori nazionali ed internazionali”, ha commentato il primo cittadino.
IL COMMENTO DELLA VINCITRICE. Per la giovane scrittrice un momento di grande gioia. “Ringrazio il sindaco per questo momento che mi ha voluto dedicare e che porterò sempre nel mio cuore”.
UN ESTRATTO DELLA LETTERA. «Cara Giulietta, sono qui nella mia stanza, a sfogliare la tua storia, a sognare. Ho letto tanto dell’amore, di quell’amore che ti toglie il fiato, che ti dà il coraggio di affrontare qualunque cosa. Io quell’amore non l’ho mai provato, lo vivo nei libri, lo afferro negli occhi degli altri, ma non è la stessa cosa (...) Beh, io credo - e forse suonerà banale - che la vita sia come un foglio bianco su cui noi scriviamo la nostra storia fatta di gioie e dolori, di vittorie e sconfitte. E poi arriva il colore, il colore di un sorriso dolce, di uno sguardo che brilla, di una persona che è tutta diversa rispetto al tipo ideale su cui abbiamo fantasticato tutto il tempo. Ecco io credo che l’amore sia questo, che l’amore sia il colore, un colore forte, allegro, che irregolare cade sul foglio, lo macchia, lo sporca, lo rende meno perfetto. Perché la perfezione è noiosa, l’amore non lo è mai (...) Nel mondo di oggi spesso si gioca a fare i cinici, si dice di non credere all’amore, di essere single per scelta, di aver deciso di puntare sulla carriera. Io credo solo che questa gente abbia paura, abbia paura di macchiarsi, abbia paura di non riuscire a controllare più una vita che hanno faticato a mettere negli schemi... paura di cadere nel banale clichè del “due cuori e una capanna”. Claudia».