Ha maltrattato la moglie e i figli in più occasioni e inoltre avrebbe costretto la donna a compiere e subire atti sessuali dopo averla minacciata e aggredita.
"VALI MENO DI 20 EURO". Agenti del Commissariato di Polizia di Manfredonia hanno eseguito una misura cautelare (divieto di avvicinarsi alla casa, alle vittime e ai luoghi da essi frequentati) nei confronti di un uomo di 52 anni. Il provvedimento è stato emesso dal gip Pasqualina Curci, su richiesta del pubblico ministero Paola De Martino. Oltre a picchiare e ingiuriare la donna, le ha lanciato contro oggetti contundenti e alcune volte l'ha cacciata dicendole che, se fosse tornata, sarebbe letteralmente ''finita male'' e accusandola di essere la rovina della famiglia e di ''valere meno di 20 euro''.
IL RAPPORTO COI FIGLI. Infine lo stesso atteggiamento aggressivo e autoritario veniva riservato ai figli che assistevano agli episodi di violenza fisica e verbale e, quando intervenivano a favore della madre, venivano zittiti e invitati a non intromettersi, altrimenti se la sarebbe presa anche con loro. In una occasione anche la figlia e' stata aggredita. Questo tipo di comportamento ha determinato nei giovani disturbi di natura psicologica e psichiatrica. L'uomo deve rispondere di gravi maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale continuata. Le indagini si sono basate sulle testimonianze della donna e di suo figlio minorenne.
LE INDAGINI. Ad aprile gli agenti intervennero nel reparto di psichiatria dell'ospedale, su richiesta del medico che aveva segnalato il ricovero di una ragazza, giunta al Pronto Soccorso in stato di forte agitazione probabilmente causato dalle forti tensioni tra i suoi genitori. Di li' a poco arrivo' il padre che, contrario al ricovero, chiese che la ragazza fosse dimessa. Invece la giovane, maggiorenne, e il medico, al quale aveva accennato a problemi familiari, si opposero. La madre in quella occasione escluse comportamenti violenti, pur ammettendo i rapporti non idilliaci con il marito e un rapporto segnato da frequenti tensioni e litigi che avevano creato in lei e nella figlia uno stato di malessere psichico che aveva reso necessario il ricorso al Consultorio e al centro di salute mentale della Asl di Manfredonia. A maggio si e' presentata al Commissariato, denunciando di essere vittima di maltrattamenti dal 2000 e di non avere prima di allora denunciato i fatti per timore di sue ritorsioni.
LE PISTOLE. Dopo la denuncia, e' seguito una breve pausa nelle aggressioni ma ad agosto all'uomo sono state ritirate le due pistole che deteneva regolarmente su disposizione del Prefetto di Foggia, dopo una richiesta della Polizia. Da quel momento l'uomo ha ricominciato a denigrare la donna. Solo i figli, a turno sempre presenti, di fatto gli hanno impedito di picchiarla. Il racconto della donna ha trovato conferma in una relazione del Consultorio familiare della Asl di Manfredonia, nella quale si da' atto del malessere psicologico che affligge la vittima dal 2001. (FONTE: ADNKORNOS)