"Triste quel paese che non ha bisogno dei sui artisti. Disperato quel paese che ha bisogno dei soldi dei suoi artisti."
Inizia così la lettera aperta inoltrata alla nostra redazione dall'artista Sinuhe da Foggia, al secolo Sergio Imperio (classe 1961): una lettera per contestare il regolamento di adesione al concorso di pittura che andrà in scena sabato 18 maggio alla Notte dei Musei.
In particolare, Sinuhe da Foggia (che lo scorso marzo, presso il Palazzetto dell'Arte di Foggia, ha tenuto una mostra con le sue ultime opere) rivolge il suo malcontento nei confronti dell'Assessorato alla Cultura e del Museo Civico di Foggia soprattutto a causa della quota di iscrizione richiesta agli artisti per la partecipazione al concorso: "Al mio paese - scrive Sinuhe - accade che l’Assessorato alla Cultura in associazione con il Museo Civico organizza una estemporanea di pittura per la prossima Notte dei Musei. Ad ogni partecipante le due 'istituzioni' chiedono una quota di partecipazione pari a venti euro (agli studenti solo dieci) [...]Le due istituzioni del mio paese hanno ben coniugato il senso politico, sociale ed economico della cultura. Finalmente una politica culturale (mancava da decenni) volta a dare centralità alla partecipazione e alla necessità degli artisti di esprimersi in piena libertà ma dopo aver versato l’obolo. Un plauso - continua Sinuhe - alle due 'istituzioni' che in una situazione sociale in continua trasformazione involutiva puntano sui valori dell’espressione artistica e sul portafoglio degli artisti Quando si dice investire nell’arte."
Ironìa pungente, quella di Sinuhe, nei confronti dei soggetti pubblici organizzatori dell'evento.
Sergio Imperio, infatti, schernisce il bando di partecipazione al concorso anche nel punto in cui viene richiesto agli artisti di automunirsi di tutto il materiale necessario alla realizzazione delle opere: "Ma non basta - sottolinea Sinuhe - ogni artista (e pseudo tali) deve munirsi di tela (misure stabilite 35x45 massimo 50x70), cavalletto e materiale per la realizzazione dell’opera (non dimenticate il pranzo a sacco e magari visto che la manifestazione si protrarrà fino a notte meglio provvedere ad un termos con caffè forte) [...] a proposito le opere dovranno anche essere predisposte per l’esposizione con cornici e attaccaglie".
Una climax di contestazione che arriva all'apice del sarcasmo quando Sinuhe passa a commentare i premi previsti dal concorso: "Così gli artisti - scrive Imperio - avranno diritto ad un diploma di partecipazione. I più potranno poi agognare ai premi decretati dal gradimento del pubblico (giudizio insindacabile): coppa più pergamena al primo, secondo e terzo dovranno accontentarsi di una targa, ma tranquilli c’è pure la pergamena. Così gli artisti avranno diritto ad un diploma di partecipazione. I più potranno poi agognare ai premi decretati dal gradimento del pubblico (giudizio insindacabile): coppa più pergamena al primo, secondo e terzo dovranno accontentarsi di una targa, ma tranquilli c’è pura la pergamena [...] In fin dei conti venti euro (dieci per gli studenti) sono davvero poca spesa per un attestato di partecipazione. E poi c’è sempre il terno al lotto della coppa e delle targhe corredate di pergamena".
Infine, la riflessione di Sinuhe, più seria e cupa: C’è da vergognarsi per e della propria città che questua un obolo per la libera espressione degli artisti. [...] Più che alla 'notte dei musei' qui si sta assistendo alla notte della cultura in attesa dello psicopompo".
Conclusione che arriva soltanto dopo l'invito da parte dell'artista contestatore a boicottare la manifestazione attraverso un'iperbole in linea con il sarcasmo di tutta la missiva: "Mi raccomando artisti (e pseudo tali), accorete in tanti, accorrete tutti".
"Triste quel paese che non ha bisogno dei sui artisti. Disperato quel paese che ha bisogno dei soldi dei suoi artisti."
Inizia così la lettera aperta inoltrata alla nostra redazione dall'artista Sinuhe da Foggia, al secolo Sergio Imperio (classe 1961): una lettera per contestare il regolamento di adesione al concorso di pittura "Io, artista al museo" che andrà in scena sabato 18 maggio alla Notte dei Musei.
LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE AL CENTRO DELLA PROTESTA. In particolare, Sinuhe da Foggia (che lo scorso marzo, presso il Palazzetto dell'Arte di Foggia, ha tenuto una mostra con le sue ultime opere) rivolge il suo malcontento nei confronti dell'Assessorato alla Cultura e del Museo Civico di Foggia soprattutto a causa della quota di iscrizione richiesta agli artisti per la partecipazione al concorso: "Al mio paese - scrive Sinuhe - accade che l’Assessorato alla Cultura in associazione con il Museo Civico organizza una estemporanea di pittura per la prossima Notte dei Musei. Ad ogni partecipante le due 'istituzioni' chiedono una quota di partecipazione pari a venti euro (agli studenti solo dieci). [...] Un plauso - continua Sinuhe - alle due 'istituzioni' che in una situazione sociale in continua trasformazione involutiva puntano sui valori dell’espressione artistica e sul portafoglio degli artisti. Quando si dice investire nell’arte."
GLI ALTRI PUNTI DEL BANDO CONTESTATI. Ironìa pungente, quella di Sinuhe, nei confronti dei soggetti pubblici organizzatori dell'evento.
Sergio Imperio, infatti, schernisce il bando di partecipazione al concorso anche nel punto in cui viene richiesto agli artisti di automunirsi di tutto il materiale necessario alla realizzazione delle opere: "Ma non basta - sottolinea Sinuhe - ogni artista (e pseudo tali) deve munirsi di tela (misure stabilite 35x45 massimo 50x70), cavalletto e materiale per la realizzazione dell’opera (non dimenticate il pranzo a sacco e magari visto che la manifestazione si protrarrà fino a notte meglio provvedere ad un termos con caffè forte). [...] a proposito le opere dovranno anche essere predisposte per l’esposizione con cornici e attaccaglie".
IL SARCASMO SUI PREMI. Un climax di contestazione che arriva all'apice del sarcasmo quando Sinuhe passa a commentare i premi previsti dal concorso: "Così gli artisti - scrive Imperio - avranno diritto ad un diploma di partecipazione. I più potranno poi agognare ai premi decretati dal gradimento del pubblico (giudizio insindacabile): coppa più pergamena al primo, secondo e terzo dovranno accontentarsi di una targa, ma tranquilli c’è pure la pergamena. [...] In fin dei conti venti euro (dieci per gli studenti) sono davvero poca spesa per un attestato di partecipazione. E poi c’è sempre il terno al lotto della coppa e delle targhe corredate di pergamena".
LA CHIUSA CUPA DELLA LETTERA. Infine, la riflessione di Sinuhe, più seria e cupa: "C’è da vergognarsi per e della propria città che questua un obolo per la libera espressione degli artisti. [...] Più che alla 'notte dei musei' qui si sta assistendo alla notte della cultura in attesa dello psicopompo", chiosa Imperio.
Una conclusione che arriva soltanto dopo l'invito da parte dell'artista contestatore a boicottare la manifestazione attraverso un'iperbole in linea con il sarcasmo di tutta la missiva: "Mi raccomando artisti (e pseudo tali), accorete in tanti, accorrete tutti".