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"Voglio il posto, sfrutto il tuo handicap"

Parcheggi e disabili: quando l'inciviltà ribalta le regole di convivenza, tocca ai cittadini intervenire

Ci siamo sdegnati, sfogati, indignati, arrabbiati contro il consigliere Giovanni De Rosa e il suo “abuso di potere”. Il pass fotocopiato e l'assunzione di colpa frenata però dall'accampare risibili scuse, ne ha fatto il bersaglio dell'indignazione popolare. Come giusto che fosse.
Ora però, per nulla archiviata la vicenda (non ci ricaschi, caro De Rosa, e se ritiene che l'illegalità al Comune sia ben altra, la denunci), ci tocca interessarci di tutti quegli altri cittadini foggiani che usano un pass per disabili non in regola o addirittura falso. Fotocopiato ad arte o inventato. Perché – se qualcuno se ne fosse dimenticato – a Foggia un pass su quattro è irregolare. Una cosa del genere, oltre a essere evidentemente illegale, è insopportabile. “Se vuoi il mio posto prenditi anche il mio handicap” recita un celebre slogan che accompagna i parcheggi per disabili in molte città. Qui invece si arriva al punto che “voglio il tuo posto e sfrutto il tuo handicap”.
Secondo l'Ataf su 400 pass distribuiti, almeno un centinaio sarebbero utilizzati da non aventi diritto (e tra questi sono compresi anche parenti e/o familiari dei disabili titolari del tagliando). E ora tutti i trasgressori saranno denunciati per truffa. Certo, va distinto caso per caso. Qualcuno sarà più o meno giustificato, qualcun altro accamperà quelle risibili scuse di cui sopra (vedi De Rosa), qualcun altro ancora, probabilmente, ringrazierà di non essere un consigliere comunale ed essersi così risparmiato la gogna mediatica.
La gogna morale, però, non la eviteranno. E sarà possibile solo grazie allo sdegno quotidiano dei cittadini onesti. Quelli, in sostanza, che non parcheggiano neppure un attimo davanti alla discesa dei disabili. Quelli, in sostanza, che non si rifugiano nell'altrettanto insopportabile scusa: “Tanto resto solo due minuti, poi vado via”. Quelli, in sostanza, che se un posto è assegnato a chi ne ha davvero bisogno, preferiscono stressarsi in auto e fare il giro dell'isolato, piuttosto che appropriarsene indebitamente. Quelli, in sostanza, che sono dei veri cittadini.
Noi qualche tempo lanciammo una campagna sui parcheggi rosa (LEGGI LA NOSTRA CAMPAGNA). In realtà, in quel caso, era solo un discorso etico, in quanto il codice della strada non permette multe o contravvenzioni. Nel caso di un parcheggio disabili, invece, la storia cambia. Eccome se cambia.
Perciò, come ci siamo sdegnati giustamente in questi giorni su facebook, facciamo altrettanto con i tanti De Rosa per strada. Non voltiamoci dall'altra parte ma chiamiamo immediatamente un ausiliario del traffico o un vigile urbano, se vediamo un'auto parcheggiata davanti alla discesa dei disabili,. E soprattutto, non imitiamoli. Anche se “resto solo due minuti, poi vado via”.

di Redazione 


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