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"Vuccaverta" e "Santi, balordi e poveri cristi" vincono il Festival Troia Teatro

La nona edizione si conclude tra gli applausi

Vincono il “Premio ECEplast” Flavia Ripa e Giulia Angeloni con “Santi, balordi e poveri cristi” e la Coop. Thalassia con “Vuccaverta”
 
 
TROIA - Si è conclusa domenica sera la IX edizione del Festival Troia Teatro. La città, ancora una volta, si è trasformata nella grande scenografia di tanti “teatri possibili” che il Festival sceglie di ospitare, sostenere e promuovere. La scommessa del Festival Troia Teatro si rinnova: portare “i teatri” sotto le stelle e provare a mettere il pubblico di fronte a suggestioni davvero uniche. La ricetta, anche nell’edizione 2014, riscuote successo con piazze gremite.
 
Si chiude anche il Concorso *Festival *Troia *Teatro - Premio ECEplast, cuore di una kermesse che ha visto anche tantissimi “buskers” (artisti di strada), laboratori teatrali, mostre d’arte e spettacoli con compagnie di calibro nazionale. Il concorso, che ha visto andare in scena le sei compagnie finaliste tra le oltre 70 candidatesi, è finito con un ex-aequo. La giuria, dopo una lunga e attenta valutazione, ha deciso di assegnare la targa a ben 2 spettacoli: i vincitori sono "Vuccaverta" di Cooperativa Thalassia e "Santi, Balordi e Poveri Cristi" di Flavia Ripa e Giulia Angeloni.
 
“Vuccaverta -La vera storia di San Giuseppe da Copertino” è uno spettacolo di Francesco Niccolini interpretato da Fabrizio Pugliese con la regia di Fabrizio Saccomanno e Fabrizio Pugliese, scene di Luigi D'Elia. È la grande storia di un piccolo uomo fuori dall'ordinario: Giuseppe da Copertino, santo. Una storia picaresca, comica, commovente e al tempo stesso raccapricciante. Salvatosi miracolosamente da un tumore che lo tiene a letto sette anni, Giuseppe lotta per diventare sacerdote. Lotta prima di tutto contro se stesso e la propria inadeguatezza: non sa leggere né scrivere, provoca un disastro dopo l'altro, tutti hanno paura di lui e di quello che può combinare, ma... vola! Va in estasi con una facilità sorprendente, e con una tenerezza che disarma tutti quelli che lo conoscono. La sua storia è fatta di una tenerezza disarmante e senza fine, in grado di spostare le montagne, di fare miracoli e generare un turbamento dolcissimo, un senso di gratitudine immenso verso l'infinita bellezza del Creato.
 
Il secondo spettacolo vincitore è “Santi, Balordi e Poveri Cristi”, uno spettacolo di e con Flavia Ripa e Giulia Angeloni, menzione speciale Premio Scintille (Asti Teatro 2014), e Premio Giovani Realtà, Udine 2013. È uno spettacolo di affabulazione e musica, ispirato a motivi tratti dalla tradizione popolare. Si articola in un susseguirsi di racconti, fiabe, cantate popolari, in una cornice che strizza l’occhio alla tradizione del teatro dei giullari e dei cantastorie. I protagonisti sono tutti scarti di una società che li rifiuta o a cui per qualche ragione non riescono ad adattarsi. Una corte dei miracoli fatta di santi, balordi, freaks, emarginati. Sono racconti della tradizione orale, dalle Fiabe Italiane di Italo Calvino alle novelle di Emma Perodi, passando per le pagine di Pier Paolo Pasolini, il teatro alla maniera dei giullari, il cinema degli anni ’50. Tema comune è la non appartenenza, l’esistenza ai margini di ciò che viene identificato come norma costituita.
 
E così si chiude un’altra edizione del Festival, un’altra settimana di arricchimento per la città. Perché gli artisti che animano le strade e le piazze della città in questi giorni di festival, sono un vero arricchimento, per tutti. Conoscerli e confrontarsi con loro ti arricchisce di punti di vista che non immaginavi. Arricchisce la città, tutta. Questo è il Festival, da quasi un decennio. È un'atmosfera che pervade il borgo. E quella sfida nata per gioco dieci anni fa, quella di “Tutt’unaltratroia”, diventa ogni anno una sfida al rialzo. Una sfida che per qualche strana alchimia riesce sempre a conservare la stessa bellezza, la stessa irriverenza e la stessa libertà di sempre.
 
Si è conclusa domenica sera la nona edizione del Festival Troia Teatro. La città, ancora una volta, si è trasformata nella grande scenografia di tanti “teatri possibili” che il festival sceglie di ospitare, sostenere e promuovere. La scommessa del Festival Troia Teatro si rinnova: portare “i teatri” sotto le stelle e provare a mettere il pubblico di fronte a suggestioni davvero uniche. La ricetta, anche nell’edizione 2014, riscuote successo con piazze gremite. 
IL CONCORSO DEL FESTIVAL TROIA TEATRO. Si chiude anche il Concorso *Festival *Troia *Teatro - Premio ECEplast, cuore di una kermesse che ha visto anche tantissimi “buskers” (artisti di strada), laboratori teatrali, mostre d’arte e spettacoli con compagnie di calibro nazionale. Il concorso, che ha visto andare in scena le sei compagnie finaliste tra le oltre 70 candidatesi, è finito con un ex-aequo. La giuria, dopo una lunga e attenta valutazione, ha deciso di assegnare la targa a ben 2 spettacoli: i vincitori sono "Vuccaverta" di Cooperativa Thalassia e "Santi, Balordi e Poveri Cristi" di Flavia Ripa e Giulia Angeloni. 
"VUCCAVERTA". “Vuccaverta - La vera storia di San Giuseppe da Copertino” è uno spettacolo di Francesco Niccolini interpretato da Fabrizio Pugliese con la regia di Fabrizio Saccomanno e Fabrizio Pugliese, scene di Luigi D'Elia. È la grande storia di un piccolo uomo fuori dall'ordinario: Giuseppe da Copertino, santo. Una storia picaresca, comica, commovente e al tempo stesso raccapricciante. Salvatosi miracolosamente da un tumore che lo tiene a letto sette anni, Giuseppe lotta per diventare sacerdote. Lotta prima di tutto contro se stesso e la propria inadeguatezza: non sa leggere né scrivere, provoca un disastro dopo l'altro, tutti hanno paura di lui e di quello che può combinare, ma... vola! Va in estasi con una facilità sorprendente, e con una tenerezza che disarma tutti quelli che lo conoscono. La sua storia è fatta di una tenerezza disarmante e senza fine, in grado di spostare le montagne, di fare miracoli e generare un turbamento dolcissimo, un senso di gratitudine immenso verso l'infinita bellezza del Creato. 
"SANTI, BALORDI E POVERI CRISTI". Il secondo spettacolo vincitore è “Santi, Balordi e Poveri Cristi”, uno spettacolo di e con Flavia Ripa e Giulia Angeloni, menzione speciale Premio Scintille (Asti Teatro 2014), e Premio Giovani Realtà, Udine 2013. È uno spettacolo di affabulazione e musica, ispirato a motivi tratti dalla tradizione popolare. Si articola in un susseguirsi di racconti, fiabe, cantate popolari, in una cornice che strizza l’occhio alla tradizione del teatro dei giullari e dei cantastorie. I protagonisti sono tutti scarti di una società che li rifiuta o a cui per qualche ragione non riescono ad adattarsi. Una corte dei miracoli fatta di santi, balordi, freaks, emarginati. Sono racconti della tradizione orale, dalle Fiabe Italiane di Italo Calvino alle novelle di Emma Perodi, passando per le pagine di Pier Paolo Pasolini, il teatro alla maniera dei giullari, il cinema degli anni ’50. Tema comune è la non appartenenza, l’esistenza ai margini di ciò che viene identificato come norma costituita. 
FILOSOFIA E BILANCIO DEL FESTIVAL. E così si chiude un’altra edizione del Festival, un’altra settimana di arricchimento per la città. Perché gli artisti che animano le strade e le piazze della città, in questi giorni di festival, sono un vero arricchimento, per tutti. Conoscerli e confrontarsi con loro ti arricchisce di punti di vista che non immaginavi. Arricchisce la città, tutta. Questo è il Festival Troia Teatro, da quasi un decennio. È un'atmosfera che pervade il borgo. E quella sfida nata per gioco dieci anni fa, quella di “Tutt’unaltratroia”, diventa ogni anno una sfida al rialzo. Una sfida che per qualche strana alchimia riesce sempre a conservare la stessa bellezza, la stessa irriverenza e la stessa libertà di sempre. 

di Redazione 


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