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14 comuni “bussano” alle porte del Molise

Consegna dei gonfaloni: il 25 luglio una manifestazione simbolica, ma non per questo meno politica.

I gonfaloni della città di Lucera e quelli dei comuni dei Monti Dauni Settentrionali “bussano” alla porta del vicino Molise, dove ad accoglierli ci sarà Rosario De Matteis, presidente della Provincia di Campobasso. Un atto di protesta, un atto simbolico ma non per questo meno politico: si tratta, infatti, dell’avvio di un iter di studi, analisi e confronti tra le parti finalizzato a verificare la fattibilità di un concreto passaggio dei 14 Comuni foggiani (60.000 abitanti) dalla Regione Puglia alla Regione Molise.
La manifestazione è in programma il prossimo 25 luglio, quando una delegazione istituzionale dei comuni dei Monti Dauni Settentrionali sarà alla testa di un corteo di automobili per raggiungere il vicino confine di regione tra la Puglia e il Molise. Ma – precisano gli organizzatori – si tratta di un progetto diverso, per forma e sostanza, dal tentativo di dar vita ad una nuova regione sotto il nome di “MolDaunia”.
Le motivazioni. Le ragioni di tale “forte” e “provocatorio” gesto, risiedono nella consapevolezza via via sempre più diffusa e radicata in animo ai cittadini di quest’area che, a dispetto del contributo in termini economici (i Monti Dauni consentono alla Regione Puglia di rientrare nell’Obiettivo 1 della UE) in termini produttivi ed ambientali, di tipicità ed eccellenze nel settore agro-alimentare, così come per la straordinaria offerta paesaggistica, naturalistica, oltre che architettonica e archeologica, il Governo Regionale Pugliese da troppo tempo ricambia con indifferenza e abbandono il territorio dei Monti Dauni.
Gli organizzatori. “Le decisioni inique e discriminatorie che direttamente o indirettamente sono state prese dal Governo Regionale e per quanto di competenza in modo trasversale anche dai rappresentanti provinciali in seno al Parlamento Regionale – si legge nella nota stampa del Comitato in difesa dell’ospedale Lastaria - ci lasciano un territorio dissestato, quotidianamente privato di servizi e diritti fondamentali, dalla mobilità all’istruzione alla sicurezza e da ultimo la salute, con l’ultima vergognosa decisione che sostanzialmente chiude l’Ospedale Lastaria di Lucera”.

di Redazione 


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