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A 2 mesi dal rifacimento del manto si riaprono le buche sulle strade foggiane

Cislaghi (Prc): "Pietrocola controlli la qualità dei lavori"

Perplessità sulla qualità dei lavori e sulla ratio con cui vengono eseguiti: è la denuncia, con tanto di documentazione fotografica, di Giorgio Cislaghi, segretario cittadino di Rifondazione Comunista, in merito alle operazioni di rifacimento del manto stradale foggiano avviatisi a metà marzo, tra le priorità che il sindaco Mongelli aveva indicato nel programma delle urgenze da risolvere.
E allora per il nuovo assessore ai Lavori pubblici, Leonardo Pietrocola, c'è subito una grana da risolvere. 
"Il benvenuto a Pietrocola - esordisce ironicamente Cislaghi - lo danno le vecchie e nuove buche stradali. Al nuovo assessore chiediamo di rendere trasparente il piano per la manutenzione stradale, ossia di chiarire quali sono i criteri che ispirano il cronoprogramma degli interventi perché sino a oggi non ne abbiamo capito la ratio".
 
Il riferimento è, in primis, alle nuove buche che si sono riaperte su alcune importanti arterie stradali della città a soli poco più di due mesi dai lavori di rifacimento dell'asfalto.
"E' necessario porre il problema del controllo della qualità dei lavori e della certificazione della loro durata nel tempo. Abbiamo segnalato - sottolinea Cislaghi - le nostre perplessità sui lavori eseguiti in via G. Imperiale (asfalto che mostra segni di cedimento) e in via Galante (asfalto messo sopra i tombini). Purtroppo questi non sono gli unici interventi che ci suscitano perplessità perché basta percorrere il ponte di “via Bari” (cavalcavia che congiunge corso del Mezzogiorno con via Cerignola) per accorgersi che sul dosso del ponte si stanno riaprendo le buche sia nei tratti di strada che non sono stati oggetto di intervento sia, dato preoccupante se non allarmante, nei tratti di strada sottoposti a rifacimento totale. In questo caso non si può neanche invocare a giustificazione la richiesta di consentire lo scorrimento del traffico durante i lavori (cosa lodevole ma ci lascia perplessi in merito al rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri stradali) perché quel ponte è stato chiuso al traffico per tutta la durata dei lavori.
Speriamo - auspica il segretario cittadino di Rifondazione comunista - che il nuovo assessore attivi i tecnici preposti ai controlli e, se le nostre segnalazioni sono confermate, provveda a chiedere gli interventi necessari per garantire la durata dell’asfalto".
 
Anche la logica con la quale vengono eseguiti i lavori lascia perplesso Cislaghi: 
"Non c’è un legame territoriale e di continuità - afferma quest'ultimo nella nota diramata questa mattina - tra un intervento e l’altro e i lavori ci hanno consegnato una città con buche distribuite a 'macchie di leopardo' dove alcune strade sono senza buche mentre altre sono impercorribili. Forse è questa mancanza di continuità, o una programmazione poco prevedibile, che rende difficile interventi coordinati con i gestori delle reti di servizio di acqua, gas, elettricità e linee telefoniche. Resta ancora da spiegare, infatti, come sia potuto succedere che viale Di Vittorio sia stato oggetto di interventi di riparazione urgenti alla rete idrica dopo pochi giorni dal rifacimento totale dell’asfalto. Ricordiamo che già tre anni orsono avevamo segnalato la follia dei lavori sulla rete di distribuzione del gas nella prima traversa di corso del Mezzogiorno pochi giorni dopo il rifacimento totale dell’asfalto. Resta infine da chiarire - conclude Cislaghi - se chi ha fatto i lavori di posa in opera di reti di servizio su via San Severo debba o meno provvedere al rifacimento totale dell’asfalto nel tratto di strada interessato perché non sono più autorizzabili i lavori con la tecnica della 'mini trincea', come da circolare dell’assessorato ai lavori pubblici. Stessa richiesta riguarda viale Di Vittorio: quando AqP (Acquedotto Pugliese SpA) provvederà a rifare, a sua spese, l’asfalto sul tratto interessato dai lavori ripristinandolo com’era?".
Perplessità sulla qualità dei lavori e sulla ratio con cui vengono eseguiti: è la denuncia, con tanto di documentazione fotografica, di Giorgio Cislaghi, segretario cittadino di Rifondazione Comunista, in merito alle operazioni di rifacimento del manto stradale foggiano avviatesi a metà marzo, tra le priorità che il sindaco Mongelli aveva indicato nel programma delle urgenze da risolvere.
E allora per il nuovo assessore ai Lavori pubblici, Leonardo Pietrocola, c'è subito una grana a cui porre rimedio.
LA RIAPERTURA DELLE BUCHE A 2 MESI DAI LAVORI. "Il benvenuto a Pietrocola - esordisce ironicamente Cislaghi - lo danno le vecchie e nuove buche stradali. Al nuovo assessore chiediamo di rendere trasparente il piano per la manutenzione stradale, ossia di chiarire quali sono i criteri che ispirano il cronoprogramma degli interventi perché sino a oggi non ne abbiamo capito la ratio".
Il riferimento è, in primis, alle buche che si sono riaperte su alcune importanti arterie stradali della città a soli due mesi e mezzo dai lavori di rifacimento dell'asfalto.
"E' necessario porre il problema del controllo della qualità dei lavori e della certificazione della loro durata nel tempo. Abbiamo segnalato - sottolinea Cislaghi - le nostre perplessità sui lavori eseguiti in via Imperiale (asfalto che mostra segni di cedimento) e in via Galante (asfalto messo sopra i tombini). Purtroppo questi non sono gli unici interventi che ci suscitano perplessità perché basta percorrere il ponte di via Bari (il cavalcavia che congiunge corso del Mezzogiorno con via Cerignola) per accorgersi che sul dosso del ponte si stanno riaprendo le buche sia nei tratti di strada che non sono stati oggetto di intervento sia, dato preoccupante se non allarmante, nei tratti di strada sottoposti a rifacimento totale. In questo caso non si può neanche invocare a giustificazione la richiesta di consentire lo scorrimento del traffico durante i lavori (cosa lodevole ma ci lascia perplessi in merito al rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri stradali) perché quel ponte è stato chiuso al traffico per tutta la durata dei lavori. Speriamo - auspica il segretario cittadino di Rifondazione Comunista - che il nuovo assessore attivi i tecnici preposti ai controlli e, se le nostre segnalazioni sono confermate, provveda a chiedere gli interventi necessari per garantire la durata dell’asfalto".
LE INCONGRUITA' CON I LAVORI PER LA FORNITURA DI SERVIZI. Anche la tabella di marcia che ha dettato la cronologia dei lavori deve destare preoccupazione secondo Cislaghi.
"Non c’è un legame territoriale e di continuità - afferma quest'ultimo nella nota diramata questa mattina - tra un intervento e l’altro e i lavori ci hanno consegnato una città con buche distribuite a 'macchie di leopardo' dove alcune strade sono senza buche mentre altre sono impercorribili. Forse è questa mancanza di continuità, o una programmazione poco prevedibile, che rende difficile interventi coordinati con i gestori delle reti di servizio di acqua, gas, elettricità e linee telefoniche. Resta ancora da spiegare, infatti, come sia potuto succedere che viale Di Vittorio sia stato oggetto di interventi di riparazione urgenti alla rete idrica dopo pochi giorni dal rifacimento totale dell’asfalto. Ricordiamo che già tre anni orsono avevamo segnalato la follia dei lavori sulla rete di distribuzione del gas nella prima traversa di corso del Mezzogiorno pochi giorni dopo il rifacimento totale dell’asfalto. Resta infine da chiarire - conclude Cislaghi - se chi ha fatto i lavori di posa in opera di reti di servizio su via San Severo debba o meno provvedere al rifacimento totale dell’asfalto nel tratto di strada interessato perché non sono più autorizzabili i lavori con la tecnica della 'mini trincea', come da circolare dell’assessorato ai lavori pubblici. Stessa richiesta riguarda viale Di Vittorio: quando AqP (Acquedotto Pugliese SpA) provvederà a rifare, a sua spese, l’asfalto sul tratto interessato dai lavori ripristinandolo com’era?".

di Redazione 


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