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A novembre affossata la 50&50, il Consiglio Regionale riprova l’equilibrio di genere

L’intervento del presidente Onofrio Introna

Lo scorso novembre il Consiglio Regionale Pugliese bocciò la legge che avrebbe introdotto in Puglia la parità di genere nelle candidature delle liste elettorali. Una legge di iniziativa popolare, la cosiddetta 50&50, per la quale furono raccolte 30.000 firme tra i cittadini pugliesi. Uomini e donne, insomma, che chiedevano alla politica di dedicare più spazio alla rappresentatività delle donne sugli scranni regionali. Una bocciatura che Elena Gentile, assessore regionale al Welfare, definì “femminicidio”. Del resto, proprio il Consiglio Regionale conta 67 consiglieri maschi e 3 consigliere donne. Ma desso, al Consiglio Regionale sarà data una nuova occasione, visto che si appresta ad aprire “una pagina importante di riforma istituzionale”, con l’avvio dell’esame della nuova legge elettorale pugliese, che conterrà le previsioni per garantire condizioni di effettiva parità tra donne e uomini nelle urne.

EQUILIBRIO DI GENERE  Ed allora, il presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna, in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, comincia a preparare il terreno, per evitare che si ripeta il “femminicidio” del mese di novembre. “Il Consiglio regionale della Puglia saprà trovare le risposte alle giuste rivendicazioni delle donne per l’equilibrio di genere negli organismi elettivi. Mi rendo testimone della sensibilità dell’intera Assemblea, che si mostra unita su nodi di autentica civiltà sociale come quelli delle pari opportunità. C’è tuttora un gap tra il contributo fondamentale che le donne offrono ogni giorno alla nostra società e la loro presenza nelle Istituzioni elettive. Né le ammende, né le previsioni di gran parte dei sistemi elettorali hanno dato risultati fino ad oggi (ad eccezione della doppia preferenza secondo il modello campano. È necessario perciò realizzare un salto culturale, condividendo percorsi che riescano a condurre alla parità di genere: uomini e donne, pari responsabilità, uguali diritti e rappresentatività”

di Redazione 


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