Come prevedibile, la pubblicazione del pezzo sulla 
sinistra pacifista ha provocato un ampio dibattito. Non ne è  rimasta esente la nostra redazione e così - fedeli alla pluralità delle  voci presenti - abbiamo pensato di pubblicare un ulteriore intervento. LA SINISTRA DEMOCRATICA.  Premesso che non sono un addetto ai lavori e che parlo esclusivamente a titolo personale, provo a dire la mia. In realtà a Foggia la sinistra democratica (PDS,  DS, PD), quella che nell'articolo viene definita come attenta “alle  dinamiche di palazzo” non è mai stata molto attiva sul tema della pace, a  meno che non si vogliano considerare i cappelli messo su iniziative di  altri o i piccoli contributi per i pullman che andavano alla marcia  Perugia-Assisi, per avere un'idea della sensibilità del PD sul tema  basta ricordare quando la giunta Ciliberti fece installare il monumento  all'aereo militare di fronte al palazzo della nuova provincia.
RADICALI  E MOVIMENTISTI. L'unica sinistra che si è vista alle  iniziative  pacifiste è sempre stata quella “radicale”, penso a  Rifondazione, ai  Verdi o ai Comunisti Italiani, che però ormai non  esistono quasi più a  livello locale così come a livello nazionale. E  poi c'era la sinistra,  non partitica, dei movimenti e dei cosiddetti  cattolici democratici. Sia  nel primo che nel secondo caso negli ultimi  anni i militanti si sono  man mano spostati verso temi più concreti,  basta vedere le attività di  Libera, Link, Emergency o dei Cicloamici,  ma anche dei Fratelli della  Stazione, di Emmaus o delle parrocchie più  di frontiera. La conferma di  quanto appena detto si è avuta proprio  nello scorso week-end, mentre in  molte città d'Italia c'erano banchetti  contro la guerra in Siria da noi  quasi tutte le realtà citate erano  presenti, a vario titolo, alla  rassegna Questioni Meridionali.
LO  STRANO CASO DI SEL. Poi ci  sarebbe SEL, un partito nato anche   dall'esperienza delle Fabbriche di  Nichi e che in altre città si è messo con banchetti e iniziative. Da quello che ho visto, almeno a Foggia, dopo   lo slancio iniziale SEL ha perso buona  parte dei suoi attivisti più   movimentisti e ormai se ne parla sui media  quasi solo  per le iniziative dei   consiglieri comunali De Santis e Sisbarra, anche  loro, forse come   giusto che sia, più presenti su temi locali che  nazionali o   internazionali.
CONCLUSIONI. La sinistra pacifista, a mio  avviso, c'è   ancora, ma ormai  non va più cercata più nei partiti, nè mi pare che  questi siano   più interessati a  tenere vivi i rapporti con i movimenti. Chissà se ne avremo  conferma nelle scelte che si faranno in occasione  delle   prossime  elezioni amministrative. Dite che il programma lo  scriveranno   in  qualche segreteria o con i gruppi e i movimenti attivi  sul    territorio?