Abbattimento alberi, de Sabato chiama a raccolta i cittadini: "Presidio silenzioso in piazza Sant'Eligio per difendere il verde in città"
Un presidio silenzioso. Un momento simbolico per celebrare un "funerale" in onore degli alberi abbattuti e per sottolineare come "questa decisione sia il frutto di una politica insensibile e non inclusiva". E' l'iniziativa di Progetto Concittadino e del consigliere comunale (già candidato sindaco), on programma sabato 16 novembre in piazza Sant'Eligio (ore 16), teatro negli ultimi giorni di un serrato abbattimento di alberi.
Il presidio riprende, come slogan, quello del Forum Patto Verde: "Gli alberi non sono oggetti". E fa riferimento proprio alle promesse agli ambientalisti, in campagna elettorale: "Tale operazione contraddice il patto firmato durante la campagna elettorale da tutti i candidati sindaci con il Forum del Patto del Verde, dimostrando una mancanza di coerenza e di rispetto per l’impegno assunto verso la tutela ambientale".
IL DIALOGO. Per Progetto Concittadino e De Sabato, "questa scelta è una grave responsabilità, dettata da una visione miope e contraddittoria del futuro di Foggia, un danno irreparabile che si configura come un crimine verso il nostro patrimonio verde. Il mancato coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni locali, già attivamente impegnate per la valorizzazione degli spazi verdi, è l’ennesima conferma della mancanza di dialogo e del ruolo sempre più marginale assegnato alla partecipazione civica. È sconfortante constatare come a relegare la cittadinanza attiva in una posizione di irrilevanza siano proprio coloro che, fino a pochi mesi fa, ne facevano parte".
Pertanto, "per esprimere il nostro dissenso e per testimoniare l’importanza del verde urbano per la nostra comunità - concludono i promotori -, invitiamo tutti i cittadini a partecipare al presidio silenzioso in Piazza Sant'Eligio".
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.