Aborto e legge 194, la lettera aperta di 'Donne in rete' Foggia al governatore Emiliano
Una lettera aperta inviata al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sull’applicazione della legge 194/78 alla luce delle recenti iniziative di “Buone pratiche”. È quella scritta dall’associazione Donne in rete di Foggia.
LA LETTERA.Stimato Presidente,
Noi dell’associazione “donne in rete” di Foggia, di comune accordo con associazione Ucronia, ci rivolgiamo nuovamente a Lei per comunicarLe che la situazione della nostra Provincia è restata immutata, o quasi, nonostante la delibera di Giunta della Regione Puglia sulla Interruzione Volontaria della Gravidanza mediante la pillola Ru 486, mentre, fuori della nostra regione qualcosa di importante è accaduto. L’iniziativa della Regione Lazio di assumere due medici obiettori è andata verso la direzione da noi auspicata. Nel difendere con determinazione tale iniziativa il Presidente Zingaretti ha affermato “È una sperimentazione, siamo i primi in Italia e penso che sia necessario garantire alle donne un diritto sancito dalla legge.”
Questa dichiarazione avrebbe dovuto ricevere il plauso di tutti i rappresentanti delle Istituzioni Sanitarie e dei politici di tutti i partiti, in quanto è un dovere far rispettare la legge 194/78 in quanto legge di stato. Inconcepibile, quindi, l’attacco della Ministra della Salute Beatrice Lorenzin, ministra dello Stato Italiano che ha promulgato la legge. Indifendibile altresì per aver fornito dei dati relativi all’espletamento dell’IVG, smentiti da quelli pubblicati dallo stesso ministero: in Italia circa sette ginecologi su dieci non effettuano interruzioni volontarie di gravidanza. E, sebbene già detto nella precedente lettera, vogliamo ancora una volta ribadire che anche in provincia di Foggia la situazione non è molto diversa. L’attuale dotazione organica di medici ginecologi non obiettori risulta in numero decisamente insufficiente alle necessità e, come Lei sa, destinato ad assottigliarsi ancora di più a causa dell’imminente uscita dal mondo del lavoro dei pochi rimasti.
Accogliamo, dunque, con piacere la dichiarazione del Consigliere Regionale Ernesto Abaterusso che ha diffuso la seguente nota: “La scelta compiuta dalla Regione Lazio di indire un concorso per l’assunzione di due medici non obiettori è un esempio di buona pratica. È tempo di muoversi anche in Puglia”. Come pure ci associamo alle dichiarazioni del Consigliere Cosimo Borraccino che afferma “Sarebbe il caso che anche i Direttori delle ASL pugliesi cominciassero a prevedere concorsi riservati per non obiettori per garantire la piena applicazione della legge 194”. E noi aggiungiamo che, onde evitare la deriva dell’aborto clandestino, la Regione Puglia nell’immediato potrebbe decidere di stipulare convenzioni con mediche e medici non obiettori.
L’8 marzo sarà per noi, aderenti alla manifestazione nazionale di Non una di meno, una data politica per riprendere tutte le azioni possibili per far applicare pienamente la legge 194/78.
CON QUESTA FAME DI LAVORO, CONDIZIONARE COSI' LA COSCIENZA DELLE PERSONE MI SEMBRA UNA PRETESA ASSURDA.....
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