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Accadia Blues, buona musica a prezzi da lira

Dalla scena musicale alla sagra: bere e mangiare (bene) con pochi centesimi in tasca

Accadia Blues, buona musica a prezzi da lira
 
Dalla scena musicale alla sagra: bere e mangiare (bene) con pochi centesimi in tasca
 
La risposta alle eurofollie garganiche e salentine è a pochi chilometri di distanza, nella stessa regione, facilmente raggiungibile in automobile o in pullman. Si chiama Accadia Blues, la rassegna ormai diventata un “must” della Puglia e terminata ieri sera, dalla suggestiva cornice di Rione Fossi, il quartiere storico del piccolo centro del Subappenino Dauno (foto di Fiorenzo Capuano, www.accadiablues.it). 
 
TUTTO A UN EURO. Bruschettone con caciocavallo di qualità eccelsa, squagliato al momento e servito senza particolari affanni di fila, costo un euro. Birra Peroni o Touborg ghiacciata, costo un euro. Bruschetta con olio nostrano e pomodorini succosi, costo 0,50 centesimi. Bottiglia di vino Cantine Teanum (bottiglia sì, non bicchiere, avete letto bene ndr), qualità riconosciuta, euro cinque. Tagliere di formaggi misti (cacio, pecorino, mozzarella, mozzarella secca, caciottine varie), circa dodici/quattordici pezzi, costo poco più di tre euro (ci mangiano in 6). Senza contare panini con la salsiccia, salumi vari e piatti di pasta cucinati alla casereccia, tutto dal solito euro ai due, massimo due euro e cinquanta: prezzi da lira, insomma. Alle sagre ormai di lusso del Salento e ai mille euro a risotto del Gargano (vero o giusto che sia), la risposta arriva da Accadia: parlano i numeri e, per chi ci è stato, i sapori. Senza parlare della musica...
 
PISTOIA BLUES? NO NO, ACCADIA. Una formula vincente, c'è poco da dire, che in tempo di crisi permette a giovani e meno giovani di passare una serata diversa dalle altre senza uscire fuori budget: bastano 5-6 euro per vedere un grande artista dal vivo e mangiare qualcosa di raro tra i vicoli della parte vecchia del paese, davvero suggestiva. L'Accadia Blues è alla sua quarta edizione ma, a differenza di festival simili per impronta e talvolta inferiori per qualità, non si è affatto montata la testa. Anzi. E avrebbe tutte le carte in regola per farlo: all'edizione di quest'anno, a conti fatti forse leggermente meno di grido delle passate edizioni (anche se gli Spyro Gyro sono considerati il top del fusion mondiale), vanno appunto aggiunti i nomi che, da quattro anni, hanno calcato, gratuitamente, il selciato della cittadina dauna. Mostri sacri del blues come Robben Ford, Buddy Whittington, Bill Evans, Rudy Rotta Band, Eric Johnson e Charlie Musselwhite (praticamente il più grande armonicista blues della storia). Quest'ultimo, tanto per rendere l'idea, era l'ospite principale del ben noto (ed economicamente esoso) Pistoia Blues Festival di quest'anno. Chi è passato da Accadia appena due anni fa, ha potuto ascoltare “piangere” la sua armonica durante le note di “Christo Redemptor”, strandard blues straordinario.
La risposta alle "eurofollie" garganiche e salentine è a pochi chilometri di distanza, nella stessa regione, facilmente raggiungibile in automobile o in pullman. Si chiama Accadia Blues, la rassegna ormai diventata un “must” della Puglia e terminata ieri sera, dalla suggestiva cornice di Rione Fossi, il quartiere storico del piccolo centro del Subappenino Dauno (foto di Fiorenzo Capuano, www.accadiablues.it).
TUTTO A UN EURO, ANZI A MILLE. Bruschettone con caciocavallo di qualità eccelsa, squagliato al momento e servito senza particolari affanni di fila, costo un euro. Birra Peroni o Touborg ghiacciata, costo un euro. Bruschetta con olio nostrano e pomodorini succosi, costo 0,50 centesimi. Bottiglia di vino Cantine Teanum (bottiglia sì, non bicchiere, avete letto bene ndr), qualità riconosciuta, euro cinque. Tagliere di formaggi misti (cacio, pecorino, mozzarella, mozzarella secca, caciottine varie), circa dodici/quattordici pezzi, costo poco più di tre euro (ci mangiano in 6). Senza contare panini con la salsiccia, salumi vari e piatti di pasta cucinati alla casereccia, tutto dal solito euro ai due, massimo due euro e cinquanta: prezzi da lira, insomma. Alle sagre ormai di lusso del Salento e ai mille euro a risotto del Gargano (vero o giusto che sia), la risposta arriva da Accadia: parlano i numeri e, per chi ci è stato, i sapori. Senza parlare della musica..
PISTOIA BLUES? NO NO, ACCADIA. Una formula vincente, c'è poco da dire, che in tempo di crisi permette a giovani e meno giovani di passare una serata diversa dalle altre senza uscire fuori budget: bastano 5-6 euro per vedere un grande artista dal vivo e mangiare qualcosa di raro tra i vicoli della parte vecchia del paese, davvero suggestiva. L'Accadia Blues è alla sua quarta edizione ma, a differenza di festival simili per impronta e talvolta inferiori per qualità, non si è affatto montata la testa. Anzi. E avrebbe tutte le carte in regola per farlo: all'edizione di quest'anno, a conti fatti forse leggermente meno di grido delle passate edizioni (anche se gli Spyro Gyro sono considerati il top del fusion mondiale), vanno appunto aggiunti i nomi che, da quattro anni, hanno calcato, gratuitamente, il selciato della cittadina dauna. Mostri sacri del blues come Robben Ford, Buddy Whittington, Bill Evans, Rudy Rotta Band, Eric Johnson e Charlie Musselwhite (praticamente il più grande armonicista blues della storia). Quest'ultimo, tanto per rendere l'idea, era l'ospite principale del ben noto (ed economicamente esoso) Pistoia Blues Festival di quest'anno. Chi è passato da Accadia appena due anni fa, ha potuto ascoltare “piangere” la sua armonica durante le note di “Christo Redemptor”, strandard blues straordinario.

di Redazione 


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