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Accadia Blues: stelle musicali esplodono in un borgo

La rassegna nel borgo antico di Rione Fossi

Come di consueto questo paesino arroccato sulle pendici del Subappennino dauno e dai tetti fumanti tutto l’inverno, di nome Accadia, conosce le luci della ribalta ogni anno attraverso un festival della musica Blues. E come ogni anno nel mese di luglio talenti e vibrazioni musicali internazionali vengono accolte da un piccolo borgo antico denominato Rione Fossi. Come una cometa che esplode in un pozzo. 
Queste scie vagabonde hanno calcato i  maggiori festival blues in Italia e all’estero e hanno i nomi di Davide Pannozzo, Lisa Manara, Spyro Gyra, Harlem blues band e, non ultimi, sotto il suggestivo tetto di foglie degli alberi del bosco d Paduli, si sono esibiti in un duo di armonica diversità Pino Forastiere e Paolo Pallante, per l’evento denominato “Music under the tree“.
Memorabili le esibizioni del sassofonista Jay Beckenstein, alle prese con due sax  e il batterista Lee Pearson, intento a far muovere acrobaticamente le sue bacchette dinanzi agli sguardi increduli degli spettatori e agli altri componenti del gruppo in una mescolanza di musica R&B, caraibica, pop e jazz.
Testimoni dello spettacolo del cantautore e chitarrista Paolo Pallante e del chitarrista Pino Forastiere, sono state due querce secolari nell’evento Music under the Tree, quelle del 
Bosco Paduli, e gli spettatori convenuti a gustare, oltre allo spettacolo musicale, quello gastronomico della cucina macrobiotica di Salvatore Cammarata e dei vini dell’Enoteca Panniello.
Tra i due artisti l’incontro è stato quello di due entità musicali diverse che, accordando chitarra acustica ed elettrica “riescono a trovare un sentire comune, attraverso questo metalinguaggio - ha spiegato Pino Forastiere  - che è la musica si possono dire cose intelligentissime sottovoce. Per me sono stati importanti Michael Hedges ed Eddie Van Halen. Si pensa a ciò che si deve dire e nella forma adeguata, come parola ascoltata prima che cantata, come forse ci si dimentica di fare oggi. E abbiamo suonato istintivamente, da parte mia rinnovando anche la tecnica nel suonare la chitarra, quasi come una forma di rivalsa di uno strumento musicale che può fare qualunque cosa e che può essere utilizzato come strumento di percussione”.
Del cantautore Paolo Pallante rimangono impresse le storie ironiche e fuori dall’ordinario come quella di Caroppa e Carmelo. “In queste storie rubate al nonno - ha affermato Pallante - racconto, attraverso un sottotesto, le smanie dei ricchi e le storie diverse di chi va a guadagnarsi il pane uscendo di casa e dando un esempio di emancipazione femminile, e Carmelo, rimasto a vigilare casa, ma aspettando con amore in tempi in cui non era pensabile. Questi monologhi si pongono come stimoli a pensare, non certo come verità”.
Come di consueto questo paesino arroccato sulle pendici del Subappennino dauno e dai tetti fumanti tutto l’inverno, di nome Accadia, conosce le luci della ribalta ogni anno attraverso un festival della musica Blues. E come ogni anno nel mese di luglio talenti e vibrazioni musicali internazionali vengono accolte da un piccolo borgo antico denominato Rione Fossi. Come una cometa che esplode in un pozzo. 
Queste scie vagabonde hanno calcato i maggiori festival blues in Italia e all’estero e hanno i nomi di Davide Pannozzo, Lisa Manara, Spyro Gyra, Harlem blues band e, non ultimi, sotto il suggestivo tetto di foglie degli alberi del bosco d Paduli, si sono esibiti in un duo di armonica diversità Pino Forastiere e Paolo Pallante, per l’evento denominato “Music under the tree“.
LE SPETTACOLARI ESIBIZIONI. Memorabili le esibizioni del sassofonista Jay Beckenstein, alle prese con due sax e il batterista Lee Pearson, intento a far muovere acrobaticamente le sue bacchette dinanzi agli sguardi increduli degli spettatori e agli altri componenti del gruppo in una mescolanza di musica R&B, caraibica, pop e jazz.
Testimoni dello spettacolo del cantautore e chitarrista Paolo Pallante e del chitarrista Pino Forastiere, sono state due querce secolari nell’evento Music under the Tree, quelle del Bosco Paduli, e gli spettatori convenuti a gustare, oltre allo spettacolo musicale, quello gastronomico della cucina macrobiotica di Salvatore Cammarata e dei vini dell’Enoteca Panniello.
FORASTIERE E PALLANTE. Tra i due artisti l’incontro è stato quello di due entità musicali diverse che, accordando chitarra acustica ed elettrica “riescono a trovare un sentire comune, attraverso questo metalinguaggio - ha spiegato Pino Forastiere  - che è la musica si possono dire cose intelligentissime sottovoce. Per me sono stati importanti Michael Hedges ed Eddie Van Halen. Si pensa a ciò che si deve dire e nella forma adeguata, come parola ascoltata prima che cantata, come forse ci si dimentica di fare oggi. E abbiamo suonato istintivamente, da parte mia rinnovando anche la tecnica nel suonare la chitarra, quasi come una forma di rivalsa di uno strumento musicale che può fare qualunque cosa e che può essere utilizzato come strumento di percussione”.
Del cantautore Paolo Pallante rimangono impresse le storie ironiche e fuori dall’ordinario come quella di Caroppa e Carmelo. “In queste storie rubate al nonno - ha affermato Pallante - racconto, attraverso un sottotesto, le smanie dei ricchi e le storie diverse di chi va a guadagnarsi il pane uscendo di casa e dando un esempio di emancipazione femminile, e Carmelo, rimasto a vigilare casa, ma aspettando con amore in tempi in cui non era pensabile. Questi monologhi si pongono come stimoli a pensare, non certo come verità”.

di Redazione 


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