Agente aggredito da detenuto nel carcere di Foggia: "Colpito in testa anche con uno sgabello"
La denuncia del Coordinamento sindacale
Ennesimo episodio di violenza nel carcere di Foggia: questa mattina, poco prima di mezzogiorno, un assistente capo della polizia penitenziaria di 50 anni è stato aggredito e ferito da un detenuto, che si è scagliato contro di lui, colpendolo ripetutamente al viso e alla testa con uno sgabello. L’autore dell’aggressione, un 29enne di Foggia, era rinchiuso nella casa circondariale a seguito di condanne per rapina aggravata, ricettazione, e maltrattamenti in famiglia.
LA RICOSTRUZIONE. Stando a quanto riferisce il Coordinamento sindacale penitenziario l’agente era in servizio di vigilanza nel nuovo reparto del carcere foggiano. Sono ancora da chiarire i motivi dell'aggressione e il ferito è stato trasportato con un’ambulanza del 118 agli Ospedali Riuniti di Foggia, dove è attualmente ricoverato in prognosi riservata.
L'ALLARME. “La situazione in cui versano i 208 penitenziari italiani a fronte di una popolazione carceraria di 58mila reclusi sta diventando sempre più ingovernabile “ A Foggia - evidenzia il segretario generale nazionale del Co.s.p., Domenico Mastrulli - ci sono 535 detenuti contro una capienza di solo 310 persone, con un personale di polizia carente di oltre un centinaio di unità. Adesso basta - è il grido d'allarme -, è bene che qualcuno venga richiamato alle proprie responsabilità. Il nostro sindacato ha già chiesto di affidare la gestione e il controllo dei penitenziari ai prefetti sopprimendo i provveditorati regionali”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.