Agente ucciso durante rapina, in piazza Italia a Foggia il ricordo dei colleghi
L'agente scelto Pasquale Apicella, morto a Napoli
Si è tenuto stamattina a Foggia un ricordo dell’agente scelto Pasquale Apicella che lunedì 27 aprile, nella città di Napoli, ucciso mentre tentava di bloccare la fuga di alcune persone che avevano appena tentato un colpo in banca. “Alla cerimonia funebre, a causa delle restrizioni previste dall’emergenza sanitaria in atto – spiegano dal SAP, Sindacato Autonomo di Polizia - non è stato possibile portare il nostro saluto e il giusto onore al nostro collega, anche alla luce dell’alto numero di colleghi che avrebbero voluto partecipare”.
LA CERIMONIA. Da qui, la decisione di ricordarlo, seppur a distanza. “Nel fermo intendimento di voler onorarne la memoria del collega scomparso, in contemporanea con lo svolgimento dei funerali di stato, oggi venerdì 8 maggio alle ore 11.00 una piccola delegazione della Segreteria provinciale del SAP e del SIULP di Foggia nel rispetto delle attuali misure di distanziamento sociale si è recata presso la lapide del monumento ai caduti presente in questa Piazza Italia per depositare un omaggio floreale alla memoria di Pasquale Apicella”.
L’ASSENZA DELL’AMMINISTRAZIONE. “Purtroppo – evidenziano dal Sindacato - piangiamo un altro collega che ha sacrificato la propria vita per servire il Paese e per difendere la legalità. Un sacrificio che ci auguriamo non resti vano e che merita di essere adeguatamente ricordato. Spiace solamente che ufficialmente nessun rappresentante dell’Amministrazione abbia presenziato in quanto pare gli sia stato impedito da superiori disposizioni. In questi momenti che dovrebbero unire tutta la nostra comunità, spiace che inutili personalismi, risultino invece di divisione”. Pasquale Apicella lascia moglie e due figli.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.