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Malmenato e sequestrato al ghetto di Rignano, Elmajdi: "Pugni e testate da nove persone, un gruppo violento che comanda" L'INTERVISTA

L'operatore sociale e sindacalista chiama in causa Lega Braccianti e Usb

"Sono stato aggredito da nove persone con testate e pugni al petto. Mi hanno picchiato e poi hanno tolto le chiavi dalla mia auto impedendomi di andare via per un'ora. Sono un po' sotto choc ma sto meglio. La situazione è insostenibile, venerdì scorso mi avevano già minacciato. Dicono che nessuna delle associazioni del terzo settore può mettere piede lì. Chi sono? Un gruppo che intende comandare utilizzando metodi violenti. Tutti gli altri sono intimiditi. Quattro o cinque sono amici di Aboubakar Soumahoro e si dichiarano militanti della Lega Braccianti. Di certo lui con le sue dichiarazioni li ha aizzati a tale comportamento. Il suo unico scopo è quello di avere il monopolio della rappresentanza".

L'AGGRESSIONE.  Mohammed Elmajdi, presidente di Anolf Puglia e segretario territoriale della Cisl di Foggia, raggiunto telefonicamente da Foggia Città Aperta, è ancora un po' scosso ma analizza quanto accaduto con lucidità. È stato aggredito violentemente e sequestrato per quasi un’ora da un gruppo di migranti stranieri all’interno del cosiddetto ‘Gran Ghetto di Rignano’ in agro di San Severo, ora noto come ‘Torretta Antonacci’.  Si era recato ieri pomeriggio -10 agosto - per dare avvio, per conto dell'Anolf, alle attività del progetto Supreme per il contrasto al caporalato e si è ritrovato accerchiato da nove persone che lo hanno malmenato. "Appena arrivato hanno iniziato a darmi pugni e testate. Ho temuto davvero tanto di fare una brutta fine. Sono stato medicato al pronto soccorso. Ora sto meglio".

GLI AGGRESSORI. Il responsabile Anolf conosce bene le persone che lo hanno aggredito: "Lavorando sul campo ho approfondito le dinamiche del ghetto. C'è un gruppo che si impone con la violenza e così a comandare sono sempre gli stessi. Usano la forza e tutti gli altri, quasi 500 persone nella foresteria, senza contare gli accampati nei posti accanto, vivono nella paura. Mi hanno preso di mira perché la mia associazione Anolf subentrerà nella gestione del presidio e a loro questo non va giù. Non vogliono nessuno intorno per continuare nelle loro attività illegali. Qualcuno si dedica anche allo spaccio".

GRUPPO VIOLENTO. "Mi avevano già minacciato venerdì scorso intimandomi di non mettere mai più piede a Torretta Antonacci" rivela Elmajdi. "Avevo già denunciato quanto avvenuto e stamattina ho provveduto a presentare una nuova denuncia dettagliata ai Carabinieri di Foggia. La situazione non deve essere sottovalutata. Presto, se non si interviene, rischiamo un'altra Società foggiana, stavolta di un colore della pelle diverso".

I LEGAMI. Mohammed Elmajdi aggiunge poi un particolare: "Una parte del gruppo che comanda al ghetto è affiliato alla Usb mentre altri sono amici di Aboubakar Soumahoro. È proprio lui con le sue dichiarazioni contro il terzo settore ad aver aizzato questi comportamenti. Lo dico con cognizione di causa assumendomene la responsabilità".

LA (MANCATA) REPLICA. In merito a tali dichiarazioni Foggia Città Aperta ha contattato Aboubakar Soumahoro che però ha sorvolato: "Non so nulla di quanto accaduto a Torretta Antonacci" senza voler rilasciare una dichiarazione di sostegno a Elmajdi: "Nulla da dire". Sul fatto che ad agire sarebbero state persone a lui legate ha glissato: "Sono in tanti ormai a dire di essere miei amici. Sono reduce da un evento in ricordo di Di Vittorio. Mi scuso ora devo lasciarla".

LE ASSOCIAZIONI. Numerosi gli attestati di solidarietà all'operatore sociale e sindacalista Elmajdi. Dal Centro interculturale Baobab sottolineano che quello avvenuto nella giornata di ieri "non è un evento isolato se pensiamo alle minacce o anche alle aggressioni subite da Cgil, Intersos, No Cap, Cooperativa Arcobaleno, Emmaus, Anolf, Asgi, Organizzazioni Sociali e Caritas Diocesi San Severo, ad opera di militanti e seguaci, prima USB e adesso Lega Braccianti". Poi, pur senza nominarlo, contestano Aboubakar Soumahoro: "È facile aizzare e fomentare l'odio in chi quotidianamente viene sfruttato contro le istituzioni o organizzazioni di volontariato di protezione civile. È facile fare credere che tutti coloro ( sindacati compresi ed in particolare la Cgil da lui e dai suoi soldati presa di mira qui a Foggia), che lavorano nel sociale e si occupano di immigrazioni, sono figli del capitalismo e lo fanno solo per lucro e profitto, demonizzando ogni tipo di iniziativa (statale, regionale, del volontariato). È facile ergersi a paladino dei diritti, raccogliere fondi e costruire, semmai anche abusivamente una ' casa del popolo' a Torretta Antonacci, intruppare lavoratori nei pulman per una manifestazione o per inscenare uno sciopero e scoprire che, se non accettano, perdono il posto nel container e semmai anche il lavoro. Non è aizzando i neri contro i bianchi che si risolvono le questioni. Ieri il nostro collega dell'Anolf regionale ha subito un aggressioni da parte di militanti della Lega dei Braccianti e di Terra e libertà al Gran Ghetto di Torretta Antonacci. Questo non è più accettabile".

di Michele Gramazio


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