Aggressioni al Riuniti, si pensa a un manager della sicurezza. Pasqualone: "I cittadini stiano vicini all'ospedale"
Un manager della sicurezza per gestire le emergenze e regolare il flusso degli accessi al Pronto Soccorso e al resto dell’ospedale. Dopo le aggressioni al personale sanitario, il Policlinico Riuniti di Foggia prende le misure per arginare un problema che rischia di assumere proporzioni ancora più grosse.
L’INCONTRO. Lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa stamane cui hanno preso parte la direzione generale e l’Università di Foggia, in sinergia per trovare soluzioni al problema. “Abbiamo fatto di tutto per aiutare la ragazza ma nulla può giustificare quello che è successo – commenta il Direttore Generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Giuseppe Pasqualone - la violenza genera violenza e i nostri operatori sanitari non se lo meritano. Chi arriva al Pronto Soccorso deve capire che oggi siamo in una situazione particolare e quindi deve avere pazienza. I sanitari lavorano per curare le persone non per fare altro. Le rimostranze si possono fare ma con i modi adeguati. I dati dimostrano che abbiamo lavorato bene, aumentando la nostra offerta sanitaria, quindi nessuno si può dire che qui non si lavora”.
LE MISURE. Domani ci sarà un incontro con la ditta che offre il servizio di vigilanza, poi sarà la volta dei sindacati. A loro il direttore chiede di essere parte attiva nel cambiamento e “non solo di protestare”. “Se i cittadini tengono alla propria città devono stare vicini all’ospedale. Con le botte non si va da nessuna parte”, spiega Pasqualone. Sullo sfondo il rischio che il Pronto Soccorso di Foggia vada al collasso, con personale che manca sempre più e un rapporto di fiducia con la cittadinanza che va riconquistato. “Il nostro Policlinico insiste in un territorio difficile e nel corso degli anni si è perso il rapporto fiduciario tra medico e paziente – ha aggiunto il Rettore dell’Università di Foggia, Lorenzo Lo Muzio -. Dobbiamo riprendere il colloquio con la cittadinanza”. Intanto, si attende ancora l’autopsia sul corpo di Natasha Pugliese, la giovane ragazza di Cerignola morta lo scorso 4 settembre durante un intervento chirurgico. Sull’episodio indaga la magistratura che chiarirà eventuali responsabilità.
IL VESCOVO. Sui recenti casi di aggressione a medici e infermieri è intervenuto anche l’Arcivescovo della Diocesi di Foggia-Bovino, Mons. Giorgio Ferretti: “Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo – dice – c’è un clima di violenza che cresce. Siamo vicini alla famiglia di Natasha, dall’altro lato nessuno deve farsi giustizia da soli e bisogna ritrovare un clima sereno e di pace”.
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