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Agguato ai tifosi, ora squalifiche esemplari

Dopo le multe per bottigliette e borghetti, la società del Foggia deve alzare la voce

Il “giorno dopo” è tutto racchiuso in una rotonda. All’indomani della trasferta, anzi della pseudo trasferta di Napoli, più che del pareggio incolore dei rossoneri, si parla soprattutto dell’agguato al pullman dei tifosi del Foggia. E chi c’è stato, davvero, ieri in via Caldieri, racconta che “quello che si è visto nel video che sta girando, è solo la parte finale”. L’agguato, in sostanza, sarebbe partito prima, all’imbocco della rotonda.
LA RICOSTRUZIONE. La scena madre, dunque, è prima. Ed è quello che nel ‘day after’ raccontano i sostenitori rossoneri vittime dell’agguato. Le versioni più accreditate, a questo punto sono semplici. Innanzitutto non c’è stato nessuno scambio di persona e il rossonero ambito dai tifosi napoletani era quello del Foggia e non del Milan. In secondo luogo, al contrario di quanto accaduto con il pullman della squadra, nessuna forza di polizia ha scortato il pullman dei tifosi. Terzo: l’agguato, se non propriamente sicuro era prevedibile. Foggia e Campania Ctl non avevano avuto mai scontri,  Foggia e Napoli, invece, sì. Dall’ultima sfida in serie C (ricordate anche l’ingresso tardivo al San Paolo, quando il Foggia aveva già fatto due gol?) che ‘’avanzano’’ delle scorie tra le due tifoserie. Quarto: i foggiani non sono scesi dall’autobus per mettere in fuga i napoletani, ma sono stati questi ultimi – una volta fallito lo scontro – a riciclare i fumogeni, riservandoli alle auto di persone locali.
LA CERTEZZA: ERANO TIFOSI NAPOLETANI. Appare comunque acclarato che l’agguato sia da addebitare ai tifosi del Napoli e non ai sostenitori del Ctl Campania. Anche l’opinione pubblica locale sta continuando a portare avanti questa tesi: “L’aggressione premeditata – scrive oggi il sito ‘sportvesuviano’ -  quella subita dai tifosi del Foggia da un gruppo di teppisti, che probabilmente col Campania di De Micco non ha nulla a che vedere e neanche con il calcio. Le colpe sono attribuibili a gentaglia che non ha di più costruttivo da fare, di sabato pomeriggio, che aggredire un autobus di tifosi di una squadra che milita tra i dilettanti e come se niente fosse accaduto, avviarsi a Fuorigrotta per assistere a Napoli-Milan. Ma le responsabilità sono da attribuire a chi, l´amministrazione, permette di far disputare al Vomero, un quartiere senza parcheggi e con uno stadio circondato dalle abitazioni, partite con tifoserie numerose e dal passato importante come quelle che militano nel girone H di serie D”.
ORA SQUALIFICHE ESEMPLARI. Un ragionamento che possiamo anche condividere, ma che non può diventare una giustificazione per la società del Ctl Campania. I foggiani sono stati vittime dell’attacco. Non hanno provocato, né attaccato per primi. È stato un vero e proprio agguato. Dopo una settimana di polemiche tutte made in Foggia, ora serve un segnale forte della società rossonera. Multati e squalificati per una bottiglietta e un borghetti, ora bisogna lottare affinché vengano prese misure esemplari contro i napoletani. Non può passare il principio per cui una cosa fatta lontano dallo stadio non appartiene a nessuno. Le società, invece, vanno responsabilizzate. La società del Ctl Campania sapeva delle antiche ruggini e doveva prevedere – o convincere le forze preposte a vigilare – un servizio d’ordine efficiente. E se la motivazione di un numero esiguo di agenti di polizia è che “ieri c’era anche Napoli – Milan”, allora la soluzione era molto semplice: anticipare o posticipare la partita.

di Redazione 


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