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Crisi del settore, agricoltori di Capitanata protestano: "Il nostro reddito non è garantito"

Costi di produzione certificati, protezione del Made in Italy dalle importazioni selvagge, moratoria per le aziende che hanno subito danni per calamità naturali, riduzione delle accise sul carburante agricolo, una soluzione per far fronte alla tassazione IRPEF che grava sulle tasche degli agricoltori. Sono i principali punti alla base della protesta degli agricoltori di Capitanata, che stamane hanno dato vita a una mobilitazione per sottolineare il grave stato di crisi in cui versa il comparto. 

LA PROTESTA. Una delegazione degli agricoltori, proveniente da tutta la Capitanata, è stata ricevuta dal Prefetto di Foggia Valiante mentre altri hanno messo su la protesta con presidi di trattori lungo i principali accessi alla città e lungo la strada che porta alla zona industriale e al centro commerciale Grandapulia. “Il nostro reddito non è garantito, a differenza di operai e commercianti – denunciano Piero Losito e Domenico Clinca del Comitato Spontaneo Agricoltori di Capitanata –. Il Prefetto ha condiviso il nostro modo di scioperare pacifico, noi abbiamo fiducia in lui che porti avanti le nostre istanze al Ministro Lollobrigida”. In attesa di tavoli regionali e ministeriali, la protesta degli agricoltori andrà avanti a oltranza. “I problemi non sono solo nostri ma di tutto il Paese, non sappiamo come finirà”, dicono gli agricoltori.

di Saracino Nicola


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