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Al cineporto di Foggia conclusione di Cinema show 2.0: l’esperienza di Giacomo Ciarrapico per gli aspiranti registi

Un Giacomo Ciarrapico a 360 gradi quello che ha concluso l’edizione “Cinema show 2.0” spaziando da cinema a serie tv, da segreti di regia ad aneddoti esilaranti, dalla situazione italiana alle tecnologie, il tutto in un cineporto gremito di giovani aspiranti al grande schermo.

BORIS. Noto ai più per la fortunata serie metacinematografica “Boris”, andata in onda su Sky per ben tre stagioni, lo sceneggiatore e regista romano ne spiega subito il senso: “Era interessante raccontare le dinamiche del lavoro cinema, del set, con annesse le situazioni tipicamente italiane riguardo i soldi pubblici. Fortunatamente siamo stati lasciati liberi di mandare in onda qualsiasi cosa, o quasi: l’unica puntata censurata è stata una dove parlavamo di quote dei partiti all’interno delle fiction, in effetti era pesantina”.

REGIA E RECITAZIONE. Con la battuta sempre pronta e un’ironia contagiosa, Ciarrapico parla con naturalezza del lavoro di squadra con Mattia Torre e Luca Vendruscolo: “Devo dire che essere in tre aiuta, soprattutto per la sceneggiatura, perché ogni volta si ha già il parere di due potenziali spettatori. Sul montaggio facciamo a votazione, mentre durante le riprese ci dividiamo un po’ i ruoli: io mi occupo maggiormente della recitazione”. E proprio riguardo gli attori ci confessa, simpaticamente, che “rischiano di impazzire. Al contrario degli altri non possono separarsi dal loro strumento di lavoro e le critiche su parti del corpo valgono anche fuori dal set”. Ispiratosi a Nanni Moretti e Woody Allen, il regista romano è un grande stimatore dei fratelli Cohen e Mel Brooks, ma spiazza nel dare consigli ai giovani: ”Avvicinarsi al teatro può essere un’ottima mossa, per esempio le famose unità aristoteliche di luogo e tempo sono molto cinematografiche”.

FILM E SERIE TV. Immancabile il riferimento al cinema italiano, in cui “i produttori non rischiano il loro capitale nella cultura e quindi nemmeno nel cinema, perciò domina la commedia sui nostri schermi” e alle nuove tecnologie che “aiutano a risolvere i problemi dell’uomo ma ne creano ai registi comici, perché le situazioni buffe diminuiscono”. Riguardo i suoi recenti film, “Ogni maledetto Natale” e “Boris – Il film”, non li racconta come riusciti, non li vende, e con schiettezza afferma che “nella trasposizione della serie abbiamo voluto dar spazio ai vari attori principali, ma i film necessitano di pochi protagonisti e questo è stato un errore; le serie tv, in linea di massima, sono più realistiche per il maggior tempo di far evolvere il personaggio”. La propria esperienza al servizio degli altri e tante domande dalla partecipativa platea foggiana.

IL CINEMA SHOW. L’intervento di Ciarrapico ha concluso una quattro giorni intensa (15-18 aprile), in cui sono intervenuti, tra gli altri, il critico Orio Caldiron, lo sceneggiatore Roberto Moliterni, la “script supervisor” Fabrizia Iacona e il direttore di produzione Ferdinando Cocco.  L’evento, è stato organizzato da “Mac Film” in collaborazione con “Tutto Digitale”, con il sostegno di “Apulia Film Commision” e con il supporto di “Canon Cinema Eos School”, “Festival del Cinema Indipendente” di Foggia e “Wedding Festival”.

Andrea La Porta

di Redazione 


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