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Al Cus Foggia, “Suoni in cava”… senza cava

Domani la conferenza stampa, con la presentazione degli eventi in cartellone

Non ci sarà la suggestione e l’eco straordinaria della cava in marmo, certo, ma il tredicesimo appuntamento con la kermesse musicale “Suoni in cava” non salterà. Tutti gli eventi calendarizzati dal 16 al 20 agosto per la manifestazione organizzata dall’omonima associazione culturale apricenese, infatti, si terranno a Foggia, negli spazi dell’impianto sportivo del Cus Foggia, in via Napoli.
Il calendario degli eventi verrà reso noto domani, 3 agosto, nell’ambito di una conferenza stampa, insieme a tutte le informazioni relative al costo, alla vendita e alla distribuzione dei biglietti. Eppure, in questi giorni, alcuni nomi erano già trapelati, come i Nobraino, attesi per il prossimo 18 agosto, ed il pugliese Caparezza, al quale sarà affidato il concerto conclusivo della rassegna. Proprio il sito di Caparezza ha “squarciato” per primo il velo del silenzio che si è venuto a creare sulle sorti dell’edizione 2012 di Suoni in cava; quel silenzio che è venuto dopo una infinita ridda di polemiche, malumori e malintesi. Nella tournè dell’artista pugliese, infatti, figura da alcuni giorni la tappa foggiana, nell’ambito della rassegna Suoni in Cava.
Edizione di transizione. “Si tratterà di una edizione ‘di transizione’ – spiega, invece, Antonio Potenza, dell’associazione culturale ‘Suonincava’ - un’opportunità che ci è stata offerta per non far morire la rassegna. Il nostro obiettivo è quello di riportare al più presto la kermesse ad Apricena, nella suggestiva Cava Pizzicoli, ambientazione che da sempre costituisce il valore aggiunto dell’intera manifestazione”. A dare una casa, seppur provvisoria, alla tredicesima edizione della kermesse musicale è l’università di Foggia che metterà a disposizione gli spazi dell’impianto di via Napoli, dove già due anni fu organizzato il concerto di Carmen Consoli, anteprima del FestambienteSud. “In questo momento – ha spiegato il rettore Giuliano Volpe -  la necessità primaria era dare continuità all’evento. Per esperienza personale, infatti, so bene che quando una tradizione, seppur gloriosa, viene interrotta difficilmente avrà un seguito. L’auspicio – conclude - è che la kermesse torni presto ad Apricena, in quelle meravigliose cave che per anni hanno reso, per certi versi, la manifestazione unica ed irripetibile”.

di Redazione 


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