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Il "paese delle fontane" prende fuoco: ad Alberona una notte di falò per Sant’Antonio

Sabato 28 gennaio è la notte dei falò artistici

Le fiamme, l’arte, la fede e la competizione: sono tanti gli elementi che rendono unica la ricorrenza dei Fuochi di Sant’Antonio ad Alberona, tradizione che farà avvampare la notte del “paese delle fontane” sabato 28 gennaio.

IL MALTEMPO. Quest’anno, a causa della neve e, più in generale, delle proibitive condizioni meteo che hanno caratterizzato i primi 20 giorni del 2017, la notte dei fuochi non si è potuta svolgere come da tradizione il 17 gennaio. La preparazione dei falò artistici comincerà dal mattino, alle ore 9: in ogni vicolo, slargo e piazza del paese si potrà assistere agli ultimi e febbrili ritocchi. Lo spettacolo comincerà alle ore 17, perché in quel momento dovranno essere pronte tutte le opere. Nel tardo pomeriggio, la commissione comincerà il giro per valutare i migliori falò artistici preparati in tutto il paese. Una volta che i giudici saranno passati, le composizioni fatte con la legna cominceranno a prendere fuoco. In serata, i falò più belli saranno premiati in Piazza Civetta dall’Amministrazione Comunale.

TRA FALÒ E GUSTO. Lo spettacolo dei Fuochi di Sant’Antonio, poi, sarà completato da altri due “ingredienti”: la degustazione di prodotti e piatti tipici e la partecipazione popolare che rende unica, piena di significati e di suggestioni, questa festa della tradizione che ha origini nella notte dei tempi. Accanto al percorso dei falò, infatti, ci sarà il cammino del gusto. Per la sacra ricorrenza di Sant’Antonio, Alberona è in fermento già dalle prime ore della giornata: in ogni vicolo, piazza e contrada ci sono ragazze e ragazzi, uomini e donne a preparare i covoni di legna che, in serata, illumineranno il borgo avvolgendolo in un’atmosfera di magia. Guardare il paese da lontano, mentre ardono i fuochi, è uno spettacolo senza eguali. Il cielo si tinge d’arancio e il profilo di Alberona diventa quello di un incantevole presepe. C’è una particolarità che rende unico il legame tra l’Abate e il borgo alberonese: ogni contrada prepara un falò artistico con una forma diversa. Il legname viene disposto con cura per delineare una scena, un oggetto o un animale. Può capitare, quindi, di vedere un covone a forma di pozzo o uno che raffigura una grande macina per trasformare il grano in farina. Agli autori del falò più creativo e spettacolare va il plauso della Comunità e viene consegnato un premio. Il paese, in occasione di questa sentita ricorrenza, viene allegramente invaso da centinaia di turisti. 

di Redazione 


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