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La 'lezione' di Alfredo Traiano alla 'sua' Foggia: "Mia mamma e mio zio vivono ancora grazie alla potenza dell'amore"

La “lezione” di Alfredo Traiano sta tutta in tre concetti: coraggio, amore per la propria città, voglia di non arrendersi. Lui che dalla ‘sua’ Foggia ha avuto episodi che gli hanno cambiato la vita senza averlo deciso prima. Ha parlato in questi termini ieri sera, 6 settembre, a Parcocittà, in occasione della proiezione del cortometraggio documentario “Nel cognome che ho scelto”, scritto e diretto dal regista e sceneggiatore Lorenzo Sepalone, vincitore del festival internazionale "Inventa un Film" di Lenola. 

IL CORTOMETRAGGIO. Di questo cortometraggio lui ne è il protagonista. Il prodotto racconta infatti la storia del figlio di Giovanna Traiano, vittima di femminicidio nel 2003, e nipote di Francesco, morto nel 2020 dopo essere stato ferito durante una rapina avvenuta all’interno del suo bar. In 15 minuti va in scena una emozionante storia di dolore e di riscatto evidenziando la forza di un ragazzo che non ha mai smesso di lottare e che continua giorno dopo giorno la sua battaglia contro ogni forma di violenza. Traiano ha parlato con sincerità al nutrito e attento pubblico di Parcocittà, proprio come ha fatto nel cortometraggio. “Foggia non è solo quella che vediamo nella cronaca ma è anche voglia di riscatto. Siamo abituati a vedere la nostra città solo con l’occhio pessimista, invece quando uno semina bene poi raccoglie bellezza. Mia mamma e mio zio oggi vivono ancora per la potenza dell’amore e per gente come voi che è venuta qui stasera (ieri, ndr) a partecipare a questa manifestazione”. 

LA SFIDA. Già, la partecipazione. Che è l’essenza dell’impegno civico, in qualsiasi forma esso si esplichi. Lo sanno bene a Parcocittà, che ha fatto di questi principi i capisaldi della rinascita culturale di un pezzo di Foggia e che ha promosso la serata di ieri all’interno del cartellone estivo ‘Settembre al Parco’. “Questa iniziativa non poteva che svolgersi qua – conferma il giornalista Geppe Inserra, che ha moderato l’incontro -, questo cortometraggio svela un rapporto osmotico tra Sepalone e Traiano. Questa narrazione ha uno spessore tragico che genera meccanismi di speranza”. “È la prima volta che sono a Parcocittà, ho seguito il suo percorso negli anni e credo sia un avamposto vero di legalità. Questa non è una storia di cronaca ma è la storia di un cittadino che si è rimboccato le maniche ed è andato avanti ed è di riflesso per questa città perché infonde speranza e riscatto”, gli fa eco Lorenzo Sepalone. 

LA SPERANZA. “Nel cognome che ho scelto” è stato prodotto da Sguardi Liberi per il progetto “Motore Ciak Azione”, organizzato dalla Scuola Media Giovanni Bovio di Foggia, vincitore del bando “Cinema e Immagini per la Scuola” promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Obiettivo, promuovere l’alfabetizzazione al linguaggio cinematografico consentendo agli studenti di acquisire competenze nel cinema attraverso lezioni teoriche ed esperienze pratiche. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di noti professionisti del cinema italiano, ha dato la possibilità agli alunni di conoscere e sperimentare tutte le fasi di una produzione audiovisiva, dalla scrittura alla post-produzione. “Molti mi hanno chiesto cosa c’entrasse la scuola in tutto questo, in realtà è stata una scelta che abbiamo attuato assieme con Lorenzo (Sepalone, ndr) – ha spiegato la dirigente della Bovio, Milena Sabrina Mancini -. Tutte le volte che guardo questo cortometraggio ho i brividi, nonostante il messaggio sia sempre raccontato e mai urlato. Tutto il percorso a scuola è stato un piccolo capolavoro, i ragazzi sono stati non semplici fruitori ma protagonisti. Lorenzo ha dimostrato grande attaccamento alla sua città e Alfredo ha saputo parlare ai ragazzi con grande garbo, rappresenta la bellezza della rinascita”.

di Saracino Nicola


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