Alla "Parisi-De Sanctis" si balla a suon di fede
Suor Anna, una danzatrice per Gesù
«Il nostro corpo è un tempio di Dio, la nostra sessualità è sacra»
Una grande passione: ballare. Un solo amore: Gesù. Stiamo parlando di suor Anna Nobili, una delle 'religiose' più famose d'Italia per il modo alternativo e insolito di esprimere la sua fede nel Signore. Suor Anna danza per Gesù, danza perché questo è il suo più grande talento da sempre, ma soprattutto perché è proprio attraverso la danza che svolge la sua missione di evangelizzatrice, come ha fatto ieri mattina a Foggia presso l'Istituto comprensivo "Parisi-De Sanctis", dove ha portato la sua testimonianza a circa centocinquanta ragazzi delle scuole medie inferiori.
DALLE CHIESE AI PUB ALLE SCUOLE: LA MISSIONE DI SUOR ANNA. L'incontro, organizzato grazie alla prof.ssa Marina Mazzoccoli (che ha funto da referente), è stato fortemente voluto da Franca Palese (responsabile didattica Ipogei urbani, che da anni collabora con l'istituto): “La scuola ha anche la missione di offrire diversi input alle nuove generazioni. Suor Anna riesce a coinvolgere i ragazzi perché non li ammonisce, bensì racconta loro le esperienze negative che ha sperimentato sulla propria pelle, ma soprattutto è testimone, al contempo, di quelli che sono i veri valori, di ciò che conduce alla vera gioia mediante il rispetto di sé e l'amore per il Signore; perciò abbiamo deciso di farla venire qui” osserva Franca Palese. Quello di suor Anna Nobili a Foggia è stato un vero tour de force, avendo portato la sua testimonianza nei luoghi più disparati in pochissimi giorni: dalle chiese ai pub delle città; ma certamente parlare a cuore aperto a degli adolescenti non è cosa facile, sebbene l'impresa le sia riuscita perfettamente.
Non è cosa di tutti i giorni vedere una suora che danza, per di più senza l'abito talare e a capelli sciolti; eppure, dopo un primo momento di stupore, tutti i presenti sono stati conquistati dal candore e dalla grazia del ballo di suor Anna, dall'ardore con cui abbracciava quel Crocifisso che un tempo aveva ripudiato e persino sbeffeggiato. Sì, perché Anna Nobili non è stata sempre la donna che incontriamo oggi, come lei stessa racconta nella sua testimonianza di vita e di fede ha condotto per anni una vita sregolata, determinata da un contesto sociale e familiare non facile. La discriminazione a scuola da parte di compagni e insegnanti (perché balbuziente), la separazione dei genitori (e il conseguente allontanamento del padre), il non sentirsi amata, spingono Anna a pensare di non valere nulla e a cercare di colmare il vuoto e il dolore con amori futili («Il ragazzo di cui ero innamorata mi usava soltanto, io lo sapevo ma avevo troppo bisogno d'affetto»), nonché con il bisogno di sentirsi 'apprezzata', anche se solo fisicamente.
Così a 14 anni, spinta dalla passione per la danza, conosce una coreografa di Canale5 che le apre la strada del mondo della tv e che le fa conoscere i P.r. più in voga di Milano; nel giro di poco tempo Anna si esibisce nelle discoteche come cubista: “Sentivo di non piacere a nessuno, ma il mio corpo piaceva, e di questo ero consapevole. Mi sentivo vuota dentro ma pensavo che il successo avrebbe colmato questo vuoto” racconta suor Anna. Ma se è vero che l'amore e il talento per la danza non l'avrebbero mai abbandonata, è vero nondimeno che quella stessa passione avrebbe assunto una funzione diversa nella vita di Anna. “Un giorno, all'età di 22 anni, mi trovo per caso ad entrare in una chiesa e vedo gente diversa da quella che frequentavo io: erano straripanti di gioia, accogliendomi mi dicevano "Gesù ti ama", ma non ancora mi sentivo pronta ad abbandonare la mia vita. - spiega Anna Nobili – Decisi allora di fare un ritiro spirituale ad Assisi per tre giorni per capire cosa realmente volevo; lì sento che Gesù è dentro di me, ho cominciato a guardare diversamente la gente, come un ceco che viene guarito, tutto mi apparve in maniera differente”.
Oggi suor Anna Nobili ha 43 anni e fa parte dell'ordine delle Suore della Santa Casa di Nazareth; ha fatto della danza la sua 'arma' di evangelizzazione ma anche il suo modo per pregare e rendere grazie al Signore, tanto che il suo motto è "Io ballo con Dio" (da cui il titolo della sua autobiografia). In virtù di ciò suor Anna ha aperto presso la sua diocesi una scuola di danza cristiana, la Holy Dance, che conta più di cento ragazzi, ma che si propone anche di promuovere stage e corsi di formazione artistico-spirituale in tutta Italia: “Ci sono tanti tipi di pregiudizi nei confronti della Chiesa, così come verso la fede, ecco perché vogliamo mostrare che amare il Signore non è reprimersi, ma l'amore è gioia!”. Che dire? Come diceva Sant'Agostino: «Dilige et quod vis fac» ("Ama e fa' ciò che vuoi").
Una grande passione: ballare. Un solo amore: Gesù. Stiamo parlando di suor Anna Nobili, una delle 'religiose' più famose d'Italia per il modo alternativo e insolito di esprimere la sua fede nel Signore. Suor Anna danza per Gesù, danza perché questo è il suo più grande talento da sempre, ma soprattutto perché è proprio attraverso la danza che svolge la sua missione di evangelizzatrice, come ha fatto ieri mattina a Foggia presso l'Istituto comprensivo "Parisi-De Sanctis", dove ha portato la sua testimonianza a circa centocinquanta ragazzi delle scuole medie inferiori.
DALLE CHIESE AI PUB ALLE SCUOLE: LA MISSIONE DI SUOR ANNA. L'incontro, organizzato grazie alla prof.ssa Marina Mazzoccoli (che ha funto da referente), è stato fortemente voluto da Franca Palese (responsabile didattica Ipogei urbani, che da anni collabora con l'istituto): “La scuola ha anche la missione di offrire diversi input alle nuove generazioni. Suor Anna riesce a coinvolgere i ragazzi perché non li ammonisce, bensì racconta loro le esperienze negative che ha sperimentato sulla propria pelle, ma soprattutto è testimone, al contempo, di quelli che sono i veri valori, di ciò che conduce alla vera gioia mediante il rispetto di sé e l'amore per il Signore; perciò abbiamo deciso di farla venire qui” osserva Franca Palese. Quello di suor Anna Nobili a Foggia è stato un vero tour de force, avendo portato la sua testimonianza nei luoghi più disparati in pochissimi giorni: dalle chiese ai pub delle città; ma certamente parlare a cuore aperto a degli adolescenti non è cosa facile, sebbene l'impresa le sia riuscita perfettamente.
DA UNA VITA SREGOLATA, L'INCONTRO CON LA FEDE. Non è cosa di tutti i giorni vedere una suora che danza, per di più senza l'abito talare e a capelli sciolti; eppure, dopo un primo momento di stupore, tutti i presenti sono stati conquistati dal candore e dalla grazia del ballo di suor Anna, dall'ardore con cui abbracciava quel Crocifisso che un tempo aveva ripudiato e persino sbeffeggiato. Sì, perché Anna Nobili non è stata sempre la donna che incontriamo oggi, come lei stessa racconta nella sua testimonianza di vita e di fede ha condotto per anni una vita sregolata, determinata da un contesto sociale e familiare non facile. La discriminazione a scuola da parte di compagni e insegnanti (perché balbuziente), la separazione dei genitori (e il conseguente allontanamento del padre), il non sentirsi amata, spingono Anna a pensare di non valere nulla e a cercare di colmare il vuoto e il dolore con amori futili («Il ragazzo di cui ero innamorata mi usava soltanto, io lo sapevo ma avevo troppo bisogno d'affetto»), nonché con il bisogno di sentirsi 'apprezzata', anche se solo fisicamente.
"SENTIVO DI NON PIACERE A NESSUNO, MA IL MIO CORPO PIACEVA". Così a 14 anni, spinta dalla passione per la danza, conosce una coreografa di Canale5 che le apre la strada del mondo della tv e che le fa conoscere i P.r. più in voga di Milano; nel giro di poco tempo Anna si esibisce nelle discoteche come cubista: “Sentivo di non piacere a nessuno, ma il mio corpo piaceva, e di questo ero consapevole. Mi sentivo vuota dentro ma pensavo che il successo avrebbe colmato questo vuoto” racconta suor Anna. Ma se è vero che l'amore e il talento per la danza non l'avrebbero mai abbandonata, è vero nondimeno che quella stessa passione avrebbe assunto una funzione diversa nella vita di Anna. “Un giorno, all'età di 22 anni, mi trovo per caso ad entrare in una chiesa e vedo gente diversa da quella che frequentavo io: erano straripanti di gioia, accogliendomi mi dicevano "Gesù ti ama", ma non ancora mi sentivo pronta ad abbandonare la mia vita. - spiega Anna Nobili – Decisi allora di fare un ritiro spirituale ad Assisi per tre giorni per capire cosa realmente volevo; lì sento che Gesù è dentro di me, ho cominciato a guardare diversamente la gente, come un ceco che viene guarito, tutto mi apparve in maniera differente”.
LA DANZA COME "ARMA" DI FEDE. Oggi suor Anna Nobili ha 43 anni e fa parte dell'ordine delle Suore della Santa Casa di Nazareth; ha fatto della danza la sua 'arma' di evangelizzazione ma anche il suo modo per pregare e rendere grazie al Signore, tanto che il suo motto è "Io ballo con Dio" (da cui il titolo della sua autobiografia). In virtù di ciò suor Anna ha aperto presso la sua diocesi una scuola di danza cristiana, la Holy Dance, che conta più di cento ragazzi, ma che si propone anche di promuovere stage e corsi di formazione artistico-spirituale in tutta Italia: “Ci sono tanti tipi di pregiudizi nei confronti della Chiesa, così come verso la fede, ecco perché vogliamo mostrare che amare il Signore non è reprimersi, ma l'amore è gioia!”. Che dire? Come diceva Sant'Agostino: «Dilige et quod vis fac» ("Ama e fa' ciò che vuoi").