L’appello della polizia ha avuto effetto: il conducente dell’auto pirata che venerdì scorso ha investito e ucciso Saverio Grieco a Manfredonia è stato incastrato dalle telecamera di sorveglianza di un esercizio commerciale, ma soprattutto dal racconto della ragazza che si trovava al suo fianco in auto al momento dell’incidente.
LA TESTIMONIANZA. Si tratta di Giuseppe Cirillo, 31enne nato a San Giovanni Rotondo ma residente a Manfredonia. Venerdì sera era in auto con una ragazza che ieri – accompagnata dal suo legale – si è recata in commissariato per offrire la sua testimonianza. E mentre lei spiegava tutto agli inquirenti, il 31enne provava telefonicamente a convincerla affinché raccontasse una versione a lui più favorevole.
LE IMMAGINI. La visione delle immagini riprese da una telecamera di sorveglianza di un esercizio commerciale ubicato in prossimità del luogo del tragico sinistro, aveva lasciato senza parole persino gli investigatori, in quanto - spiegano - si evidenziava come il conducente non avrebbe potuto non accorgersi del violento impatto, in luogo peraltro ben illuminato. L’attenzione degli inquirenti si era così soffermata su un’autovettura di colore nero, in particolare una Lancia Musa.
SI ERA ACCORTO DEL DRAMMA. Tra l’altro, da un controllo compiuto presso la banca dati del Ministero dell’Interno, Cirillo risultava essere destinatario di un provvedimento emesso dal Prefetto di Foggia che decretava la sospensione della sua patente di guida poiché colto alla guida in stato di ebbrezza. Dall’incrocio delle varie dichiarazioni fornite dai due - la ragazza e il 31enne -, si comprendeva come, sin dalle fasi immediatamente successive all’impatto, l’investitore si fosse accorto che l’urto non era avvenuto con un’altra autovettura, ma con una persona
LA FESTA DI COMPLEANNO. Sprovvisto della patente di guida, contando sull’ora tarda e sulla scarsa presenza di passanti, probabilmente il conducente della Lancia Musa - evidenziano gli agenti - ha pensato cavarsela e tra l'altro il locale dove aveva festeggiato un compleanno con gli amici era a non più di un centinaio di metri dal luogo dell'incidente.
L'AMMACCATURA SUL COFANO. Al fine di appurare se il reato potesse essere stato commesso in condizioni di dipendenza da sostanze stupefacenti, gli agenti hanno operato una perquisizione domiciliare, successivamente estesa al veicolo in uso al ragazzo. l’atto sortiva esito negativo per il rinvenimento di sostanza stupefacente, ma si poteva costatare - spiegano gli inquirenti - che il veicolo presentava un’evidente ammaccatura sul cofano posteriore lato destro, compatibile chiaramente con il violento impatto, per cui l’auto veniva sottoposta a sequestro penale. Cirillo è stato quindi sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria palesandosi alto il pericolo di fuga e dopo le incombenze di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Foggia.