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AMICA, il passo indietro è un bluff

La scadenza del 15 dicembre era nota a tutti. Il vero punto è un altro: la partita per il fitto d’azienda all’Amiu

Ci risiamo. Il provvedimento adottato nei giorni scorsi dal giudice delegato al fallimento Amica fissa il termine dell’esercizio provvisorio della società al prossimo 15 dicembre, costringendo nuovamente ad affrontare la spinosa questione della gestione dei rifiuti in città, con l’incubo dell’approssimarsi di una nuova scadenza.
ORDINANZA SINDACALE. Eppure non ci sarebbe motivo per cui sorprendersi. Il termine del 15 dicembre non è per nulla una novità. Lo si ritrova “tal quale” nell’ordinanza emessa dal sindaco lo scorso 30 settembre, la n. 85. In quel provvedimento si legge che il primo cittadino obbliga l’Amica S.p.a. e la società Daunia Ambiente a svolgere il servizio di gestione dei rifiuti nel territorio comunale di Foggia per l’appunto fino alla data del 15 dicembre. Si tratta allora realmente di un cambio di rotta del giudice fallimentare Roberto Gentile?
TERMINE GIÀ  FISSATO. In realtà l’ultimo provvedimento del tribunale, datato 28 settembre, aveva fissato l’esercizio provvisorio di Amica al 31 dicembre 2013 ma ne aveva subordinato l’efficacia all’emanazione di un’ordinanza urgente da parte del primo cittadino di Foggia. La nuova ordinanza sindacale, intervenuta due giorni dopo, aveva dunque di fatto già cristallizzato la scadenza al 15 dicembre. Lo dimostra, peraltro, la proroga dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata all’Amica dalla Provincia di Foggia lo scorso 1° ottobre. Il provvedimento di Palazzo Dogana estende la validità dell’AIA “fino al 15/12/2012, data di scadenza dell’ordinanza sindacale n. 85 del 30/09/2012”. Dal tribunale, pertanto, sotto questo aspetto nessuna novità.
ECCESSO DI POTERE. Piuttosto, il provvedimento del giudice fallimentare cancella in un sol colpo gli ulteriori obblighi posti a carico della curatela dall’ordinanza di Mongelli. Il sindaco aveva posto a carico degli organi del fallimento l’obbligo di presentare un piano di ristrutturazione aziendale e un piano per l’attivazione della raccolta differenziata entro il 30 ottobre prossimo. Come a dire che, laddove il Comune non era riuscito per anni, doveva riuscire la curatela in un mese. Il tribunale interviene censurando sotto il profilo della legittimità quanto richiesto da Palazzo di Città ed esonerando la curatela da obblighi che non competono agli organi giudiziari.
LA VERA PARTITA. Il provvedimento rischia di creare nuove frizioni fra Palazzo di Giustizia e Comune ed incidere su quella che è la vera partita: la trattativa da condurre con Amiu. Grandaliano, presidente della società barese chiamata al capezzale di Amica, sarà a Foggia domani con un intento preciso: diminuire le pretese per il fitto d’azienda. Resta da capire quali margini di manovra ci sono dinanzi alla curatela chiamata a tutelare i creditori di Amica.

di Redazione 


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