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Amica e pagamenti del Comune, la replica della curatela fallimentare

Mirna Rabasco: "Sbagliato dire che siamo famelici"

Dopo l'articolo sulla questione relativa ai pagamenti dei lavoratori dell'Amica e Daunia Ambiente e alla richiesta di un segnale distensivo da parte della curatela fallimentare, abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente la replica della curatrice, la dottoressa Mirna Rabasco.

Gent.mo direttore,
Sul Suo assunto "famelica curatela", aldilà del tono provocatorio, preme evidenziare che la curatela ed i lavoratori dipendenti non pretendono null'altro che la somma destinata dal bilancio del Comune al servizio di raccolta.

Ciò che, quindi, viene richiesto al Comune di Foggia è una somma legittimamente spettante, null'altro: la curatela fallimentare, a differenza di quanto forse avvenuto nel passato, non può permettersi di indebitarsi per pagare i lavoratori o di pagare un creditore privilegiandolo rispetto ad un altro.

Riguardo poi il Suo invito a "Qualsiasi segnale che possa allentare le tensioni", preme evidenziare che la mail aveva proprio questa finalità, mi dispiace, pertanto, che il linguaggio tecnico ed i numeri esposti non siano stati da Lei compresi, ma purtroppo non potevo non precisare i tempi dei pagamenti: al fine di formire un quadro veritiero della situazione.

La mia funzione, appare utile ricordarLe, non mi consente di pagare i dipendenti se non dopo la materiale disponibilità delle somme che devono comprendere anche gli oneri accessori (contributi e tasse) e, quindi, ribadisco che i lavoratori, al pari degli altri creditori dell'esercizio provvisorio, verranno pagati quando le somme, indicate nei mandati del Comune, risulteranno accreditate sul conto corrente intestato alla procedura fallimentare.

In conclusione, proprio al fine di evitare tensioni ingiustificate, forse sarebbe stato più opportuno che nel Suo articolo Si fosse limitato a veicolare il contenuto della mail che aveva quale unica finalità quella di precisare le modalità ed i tempi dei pagamenti che, se rispettati dal Comune,  saranno brevi; precisando, infine, che ad oggi tutte le mensilità sono state puntualmente e regolarmente corrisposte ai lavoratori.

Mirna Rabasco.

IL NOSTRO COMMENTO - Probabilmente il termine "famelica" si è prestato a fraintendimenti. L'obiettivo era semplicemente quello di segnalare come in un momento di tensione sociale molto forte in città (ieri è stato interrotto un servizio perchè sono stati minacciati dei lavoratori), un segnale distensivo e concreto che suonasse come rassicurazione ai lavoratori ("i soldi stanno concretamente arrivando") avrebbe potuto allentare un po' il disagio sociale. Evidentemente l'espressione è stata poco fortunata e poco appropriata, e ce ne rammarichiamo. Al contempo, come ha sottolineato anche Lei, è colpa anche della comunicazione superficiale del Comune di Foggia: l'annuncio dell'avvenuto esborso doveva arrivare direttamente da Palazzo di città. A tal proposito, però, ci teniamo a precisare che "il linguaggio tecnico e i numeri esposti" sono stati da noi compresi, al contrario di quello che Lei può pensare. Abbiamo inoltre, come premessa all'invito al segnale distensivo, sottolineato che "la curatela disporrà concretamente dei soldi solo dopo Natale e confermato il ritardo nel pagamento da parte del Comune"  (il ritardo è indicato anche nel sottotitolo dell'articolo).

Pertanto, per restare in tema, ci rimangiamo il termine famelica, ma restiamo anche convinti di una cosa: l suo ruolo è delicato e non ha alcuna responsabilità in merito all'emergenza, ma - probabilmente suo malgrado - è diventata protagonista dell'intera vicenda e la comunicazione, dunque, diventa fondamentale in questo momento anche da parte sua. Più comunicazioni ufficiali ci saranno, maggiore sarà la trasparenza, in modo che tutti i cittadini possano comprendere appieno di chi è realmente la responsabilità dell'attuale situazione.

di Redazione 


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