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Amiu Puglia spa, falsa partenza: manca il numero legale, rinviato il consiglio comunale

Il centrodestra lascia l'assise per protesta

Rinviato al 31 marzo perché, ancora una volta è venuto meno il numero legale. Non c’è pace, specialmente adesso che la campagna elettorale è entrata nel vivo, per il Consiglio Comunale di Foggia, che questa mattina è tornato a riunirsi ed ha avviato la discussione con 25 consiglieri in aula sul primo punto all’ordine del giorno: l'assunzione di partecipazione nella società Amiu Puglia spa e successivo affidamento in house alla stessa del servizio di igiene urbana. Ma il Consiglio è saltato. Mandato in crisi dopo una pregiudiziale proposta dal consigliere comunale del centrodestra, Bruno Longo, che ha lamentato il fatto che la relazione del collegio dei Revisori dei conti è stata consegnata con grave ritardo ai Consiglieri comunali che non hanno avuto il tempo necessario per fare le giuste valutazioni. Di conseguenza, è venuto meno il numero legale (18 consiglieri presenti) ed il Consiglio è stato rinviato a lunedì 31 marzo alle 9,30.

LA PROTESTA Per Franco Landella, consigliere comunale di minoranza e candidato sindaco per il centrodestra, “ancora una volta il centrosinistra al Comune di Foggia ha cercato di superare l'ostacolo del Consiglio Comunale in modo illegittimo sulla questione rifiuti. L'opposizione di centrodestra denuncia la totale assenza di dirigenti, revisori dei conti e degli assessori in aula, con il sindaco Gianni Mongelli che in assoluta solitudine ha tentato di far passare un accapo con ancora molti lati oscuri, visto che manca la documentazione relativa alla cessione di beni pubblici per l'aumento di capitale di Amiu Bari”. Anche per questo,. Dunque, il consigliere Longo ha posto “una pregiudiziale in quanto la relazione del collegio dei Revisori dei conti è stata consegnata con grave ritardo ai Consiglieri comunali che non hanno avuto il tempo necessario per fare le giuste valutazioni”.

L’AMIU E L’AMICA. Per il candidato sindaco del centrodestra, la questione rifiuti riveste di un’importanza fondamentale. “L'azienda barese, in più di un anno di permanenza nella nostra città non solo non garantisce lo stesso servizio di igiene urbana della fallita Amica, che, a differenza di Amiu, si occupava anche della manutenzione del Verde pubblico, della gestione della discarica e del macello comunale, ma lo fa con un costo di oltre 6 milioni di euro in più. Denaro – sostiene Landella – che viene prelevato dalle tasche delle famiglie e delle imprese foggiane, a cui è stata aumentata la tassa sui rifiuti. A ciò c'è da aggiungere che l'Amiu ha tagliato del 30% gli stipendi ai lavoratori delle fallite Amica e Daunia Ambiente”.

LANDELLA: "I FOGGIANI PRESI COME DEI BANCOMAT". Nella nota inviata alla stampa, Landella prova a sferrare l’affondo verso Mongelli ed il centrosinistra pugliese. “Se l'azienda barese ha chiesto all'Inps degli sgravi contributivi, che bisogno c'era di abbassare i salari a 340 padri di famiglia? Vendola ed Emiliano, con la complicità di Mongelli e del centrosinistra, evidentemente considerato una sorta di bancomat i commercianti e gli artigiani foggiani, che hanno dovuto subire un aumento medio della Tares del 130%, anche a causa del mancato avvio della raccolta differenziata, che dovrebbe raggiungere il 65% secondo le normative vigenti, ma che in città non va oltre il 3%. E come mai le isole ecologiche non sono mai state utilizzate? Se al più presto il Comune di Foggia non si adegua agli standard regionali previsti, si potrebbero verificare nuove penalità economiche per le casse dell'ente. A differenza di ciò che accade a Foggia, nelle altre città italiane – conclude Franco Landella – i rifiuti sono una risorsa che permette non solo sgravi fiscali, ma anche nuove opportunità di lavoro. Nel capoluogo dauno, che da anni vive situazioni di emergenza, manca una seria programmazione che possa risolvere definitivamente il problema rifiuti, ammesso che sia questo l’intento di Vendola, Emiliano e del centrosinistra”.

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di Redazione 


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