Stampa questa pagina

L'aggressione in via De Amicis, poi la "rinascita": la (bella) storia a lieto fine della signora Angiolina, diventata "la nonnina di tutti"

Una storia a lieto fine. E’ quella della signora Angiolina, vittima di aggressione della sua badante che poi aveva tentato il suicidio in via De Amicis, a Foggia, un mese fa. L’episodio aveva suscitato clamore e fatto il giro anche delle cronache regionali e nazionali. Ma dopo quel terribile fatto, l’ormai 98enne signora è stata dimessa dal Policlinico Riuniti e le sue tre figlie hanno voluto scrivere una lettera per apprezzare il lavoro svolto dal personale del nosocomio foggiano.

L’OSPEDALE. La donna, dopo le cure urgenti prestate presso il Pronto Soccorso del Policlinico di Foggia, era stata trasferita, in prognosi riservata, presso la U.O.C. di Gastroenterologia Ospedaliera del Policlinico di Foggia, diretta dal dott. Rodolfo Sacco coadiuvato dalla sua equipe. E a loro si rivolgono le tre figlie della signora. “E qui è cominciata la degenza, che ha consentito alla formidabile nonnina di guarire grazie non solo alla sua tempra, ma soprattutto alle cure, alla professionalità, alle amorevoli attenzioni di tutto il personale sanitario che ha fatto sì che nostra madre, nonostante le compromesse condizioni di arrivo e nonostante l’età avanzata, trovasse la forza e la grinta per superare questo agghiacciante episodio che l’ha coinvolta”, dicono le tre figlie. 

L'UMANITA'. Un elogio per testimoniare come a Foggia vi siano anche realtà positive, ci dice una delle tre figlie, soprattutto al Policlinico Riuniti finito ultimamente sulle cronache per episodi negativi, anche sulle reti nazionali. L’esperienza di Angiolina dimostra invece come al suo interno vi siano eccellenze, capaci anche di salvare vita alle persone come in questo caso. Dove l’umanità conta al pari della competenza medica. Da qui i ringraziamenti al  dottor Rodolfo Sacco con tutta l’equipe sanitaria del reparto e dei centri diagnostici. “Nostra mamma è diventata la nonnina di tutti: attenzioni continue, delicatezza e affetto hanno contraddistinto i giorni di degenza nel reparto – dicono le figlie -. Si, perché dopo un mese esatto di degenza, si è instaurato un rapporto di affetto sincero con tutti. Pensate che nostra madre chiama ‘le bimbe’ il giovane personale del reparto. Ebbene, tra una lacrima ed un sorriso, stiamo superando tutti questo ulteriore episodio della nostra famiglia. Piccola, ma molto unita”.

LA PROTAGONISTA. La tenace signora foggiana è una donna tosta: è sopravvissuta alla terribile guerra che ha visto soccombere l’unica sorella Giovanna, un fratello disperso nella campagna in Russia ed uno morto investito da un camion degli Americani. E nemmeno la malaria ha avuto la meglio sulla forte tempra di Angiolina. Che ha superato anche questa “battaglia” e ora può tornare a sorridere con le sue tre figlie. Nella prospettiva, come dicono loro, di vivere ancora tante tappe della sua lunghissima e variegata vita, Nonna Angela è desiderosa di diventare per la prima volta bisnonna, e ancora, di spegnere le sue prime cento candeline.

di Saracino Nicola


 COMMENTI
  •  reload