Antimafia, sequestrati beni per 6 milioni a pluripregiudicato
La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione a un Decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Bari – Sezione III in funzione di Tribunale della Prevenzione a carico di un noto pluripregiudicato della provincia di Foggia, esponente di spicco della locale criminalità organizzata.
Le complesse indagini patrimoniali, esperite dalla DIA sotto l’egida della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno consentito di dimostrare come il destinatario, soggetto socialmente pericoloso in quanto condannato per vari reati contro il patrimonio, abbia investito ingenti proventi derivanti dalle attività delittuose, accumulando beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati al Fisco.
IL SEQUESTRO. L’odierna misura ha riguardato, complessivamente, un compendio patrimoniale costituito da 6 società (tra le quali un distributore di benzina con annesso bar/tabacchi, sala slot e autonoleggio), numerose autovetture di pregio, disponibilità finanziarie anche in territorio estero, formalmente intestate a prestanomi ma riconducibili al pluripregiudicato, per un valore complessivo stimato in 6 milioni di euro.
Tale patrimonio si aggiunge ai 5,5 milioni di euro sequestrati all’interessato, agli inizi del 2023, nell’ambito di un’analoga misura di prevenzione emessa dalla medesima Autorità Giudiziaria.
Il risultato si inquadra nell’ambito delle attività istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti criminali, agendo così anche a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.