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Anziana muore per incidente domestico, ma i familiari denunciano i sanitari: indagati per omicidio colposo

La Procura di Foggia ha aperto un procedimento penale

Se l’ambulanza fosse arrivata prima, se gli operatori avessero messo in atto le manovre rianimatorie richieste e, soprattutto, se l’avessero “ossigenata”, la paziente si sarebbe potuta salvare? Sono le legittime domande che i familiari di una settantanovenne di Serracapriola, C. M., deceduta il 31 maggio scorso, hanno posto alla magistratura per far piena luce sulla morte della loro cara, affidandosi a Studio 3A-Valore S.p.A.- che ha diffuso questa nota agli organi di stampa. La Procura di Foggia ha aperto un procedimento penale per omicidio colposo – fanno sapere dallo Studio 3° - iscrivendo come atto dovuto nel registro degli indagati quattro sanitari.

L’INCIDENTE. Il fatale incidente domestico occorso alla vittima è successo il 17 maggio, alle 19.25. L’anziana, salendo le scale del palazzo dove abitava, appesantita dalle buste della spesa perde l’equilibrio e cade di sotto sbattendo violentemente il capo. Una vicina, sentito il tonfo, e vedendo C. M. riversa a terra, priva di sensi, con la bava alla bocca e il sangue che le esce dalla testa, dà subito l’allarme chiamando il 118, ma la centrale operativa risponde che l’ambulanza in dotazione al vicino presidio sanitario di Serracapriola è impegnata in un altro intervento e che bisogna attendere il mezzo di soccorso proveniente dal presidio di Lesina, che dista 25 chilometri.

I RITARDI NEI SOCCORSI. Alle 19.35 – sempre stando alla ricostruzione operata dallo studio di avvocatura – sopraggiunge una nipote della settantanovenne che, rendendosi conto della gravità della situazione, corre personalmente al presidio di Serracapriola dove trova l’ambulanza (nel frattempo rientrata) in sede e il personale medico e paramedico intento a soccorrere una paziente che però non appare in gravi condizioni. La nipote allora scongiura i sanitari di portarsi presso la casa della nonna che giace a terra in stato d’incoscienza e, dopo un iniziale diniego, riesce a convincerli. Alle 19.45 circa arriva l’ambulanza: oltre ai sanitari che poi saranno indagati ci sono anche il dott. M. G. e l’autista.

LE “MANCANZE” DEGLI OPERATORI. Secondo i familiari della vittima, pertanto, così come riportato dagli avvocati, alla donna non sarebbe stata attuata alcuna manovra rianimatoria, né rilevata la saturimetria alla paziente, malgrado i rantoli causati con ogni probabilità dall’ostruzione della lingua. Sempre stando ai familiari, i soccorritori non avrebbero provveduto neanche all’ossigenazione dell’anziana decidendo solo dopo altri tentennamenti a caricare la donna in ambulanza, senza presidi per l’ausilio della respirazione e senza alcun monitoraggio dei parametri vitali (stando a quanto riporta il comunicato): mezzora dopo il loro arrivo.

L’ARRIVO DISPERATO AI RIUNITI. L’anziana sarebbe infine arrivata agli Ospedali Riuniti di Foggia in condizioni disperate, in coma: viene ricoverata in prognosi riservata in rianimazione ma dopo due settimane di agonia, il 31 maggio, spira. Sconvolti dalla tragedia, e perplessi per il modo in cui sono state gestite le fondamentali attività di primo intervento, i congiunti della vittima hanno dunque presentato un esposto presso la stazione dei carabinieri di Serracapriola chiedendo alla magistratura di accertare se la gestione del soccorso a casa dell’anziana, e poi anche quella del trasporto all’ospedale sia avvenuta nel rispetto di tutte le linee guida richieste per i casi di trauma cranico e stato comatoso, e se eventuali omissioni abbiano contribuito al decesso.

AUTOPSIA PER ACCERTARE OMICIDIO COLPOSO. La Procura di Foggia ha accolto le istanze aprendo un fascicolo e iscrivendo nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo quatto sanitari, un uomo e tre donne. Il Sostituto Procuratore titolare del fascicolo, ha altresì disposto l’autopsia sulla salma, che è stata effettuata l’11 giugno: le risposte della perizia autoptica saranno determinanti per chiarire eventuali responsabilità da parte dei sanitari.

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di Redazione 


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