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Scuola/ Sindacati e dirigenti alla Regione: "Troppo caos organizzativo, la riapertura va rinviata"

Si va verso la riapertura delle scuole superiori, ma l’organizzazione per la ripresa non convince i dirigenti scolastici. E così, la sezione pugliese dell’Anp, (associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola), chiede un tavolo urgente con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per definire la modalità del rientro a scuola.

LA PREOCCUPAZIONE. Le decisioni a livello nazionale – lamenta l’associazione - sono state assunte da altre e diverse amministrazioni sulla base di una valutazione del rapporto fra domanda di servizi di trasporto (da parte delle scuole e dei loro studenti) e offerta (da parte delle aziende che espletano i servizi). Salvo alcune locali eccezioni in cui sono stati promessi potenziamenti dei mezzi e dei servizi, di fatto i tavoli hanno preso atto della sostanziale rigidità dell’offerta e, quindi, hanno scaricato sulle scuole l’onere esclusivo di modificare la propria domanda attraverso la diversificazione in due turni degli orari di ingresso e di uscita, che è stata loro imposta dalle varie deliberazioni prefettizie.

PAROLA D’ORDINE: ADEGUARSI. “Pertanto – denunciano -, si ripete lo schema perverso che da mesi stiamo denunciando: i trasporti (e la sanità, e l’edilizia scolastica) non si adeguano né si potenziano significativamente, o rimandano tali eventi al futuro; le scuole, invece, oggi come ieri e come domani, si devono adeguare, con lo stravolgimento totale del loro assetto organizzativo, faticosamente raggiunto in mesi di lavoro ininterrotto, tra infinite e mutevoli disposizioni, norme e protocolli”.

I DOPPI TURNI. I presidi ribadiscono ulteriormente che “la diversificazione in due turni apre più problemi di quanti non ne risolva: alcuni difficilmente affrontabili, sia a livello di rimodulazione degli orari delle singole discipline, sia a livello di riorganizzazione delle cattedre. Di questo nuovo “modello” organizzativo ne faranno le spese le famiglie e gli studenti, che vedranno l’orario scolastico dilatato fino alle ore pomeridiane, senza la possibilità di usufruire di una mensa e con scarso o nullo tempo per poter studiare a casa; i docenti, che avranno il proprio orario di lavoro spalmato su gran parte della giornata con una spaventosa quantità di “tempi morti” e gravi difficoltà di copertura delle cattedre su istituite fra più scuole; il personale ATA, con una copertura di tempo scuola difficilmente realizzabile con i contingenti assegnati (da ricordare la necessità di frequente igienizzazione dei locali, che aumenta ancora di più con il doppio turno di ingresso e di uscita degli studenti). E i dirigenti, costretti ad un continuo e faticoso rimaneggiamento dei quadri orari, in corso anche in questi giorni di vacanza”.

LA PROPOSTA. Non solo critiche, ma anche delle soluzioni e alternative concrete. “Avevamo proposto, e continuiamo a sostenere, uno schema alternativo: far tornare a scuola il 50% degli studenti ma con un unico turno di ingresso, e non già il 7 gennaio bensì più in là (il 15 o il 18) proseguendo ancora per qualche giorno nel regime di didattica a distanza adottato fino all’inizio delle vacanze natalizie. A parte il non trascurabile vantaggio di evitare alle scuole il caos organizzativo in cui verranno precipitate a partire dal 7 gennaio e quello di sgravare comunque il sistema dei trasporti dal 50% della popolazione studentesca, almeno fino a quando l’emergenza COVID non si attenuerà, si avrebbe l’ulteriore vantaggio poter verificare, prima del rientro a scuola in presenza, gli effetti che i comportamenti assunti durante le festività dai singoli cittadini avranno prodotto nell’intera popolazione in termini di contagio, previsione che rimane tuttora incerta e preoccupante”.

IL TAVOLO REGIONALE. Arriva pertanto, l’ultima richiesta di un incontro formale. “Queste proposte le abbiamo presentate ai vari “tavoli” regionali, l’ultimo dei quali tenutosi lo scorso 30 dicembre, al quale sono risultati però assenti, con nostro disappunto, proprio i rappresentanti della Regione Puglia. E continueremo a chiederlo alla stessa Regione, che ha il potere di attuare una simile misura. Per questo, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo inoltrato al Presidente Emiliano ed ai suoi assessori alla salute, trasporti e istruzione, la richiesta di un incontro urgentissimo”.

di Redazione 


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