"Non è un apparentamento, ma è un accordo politico". Nelle ultime ore questa frase è una delle più abusate negli ambienti politici, in attesa del ballottaggio dell’8 giugno tra Franco Landella e Augusto Marasco.
IL "COLLEGAMENTO". Ma in cosa differisce, concretamente, l’apparentamento tecnico dall’accordo prettamente politico? Innanzitutto apparentamento è un termine impreciso: quello che le liste avrebbero potuto formalizzare entro le 12,30 di questa mattina è un “collegamento” con uno dei due candidati alla poltrona di sindaco. In sostanza, la norma elettorale consente ai candidati sindaci al ballottaggio di dichiarare il collegamento con ulteriori liste rispetto a quelle del primo turno e queste - in caso di vittoria - ne giovano rientrando nella ripartizione del premio di maggioranza (ovvero, acquisendo più seggi rispetto al previsto).
GLI ACCORDI POLITICI. Di apparentamenti – anzi, di collegamenti -, neppure l’ombra in attesa del ballottaggio foggiano di domenica prossima. Quello che invece si è diffuso è l’accordo politico che, di fatto, non vincola chi contrae il patto a livello tecnico e formale. Rappresenta invece un orientamento e un indirizzo di voto a favore di un determinato candidato sindaco che, in caso di vittoria, verrà “rimborsato” con nomine politiche (si è concretizzato, ad esempio, tra
Landella e Miranda e tra
Di Gioia e Marasco). Ecco perchè gli accordi politici (nonostante siano stati quasi tutti definiti) non hanno neppure una scadenza temporale fissata per legge ma essendo slegati da qualsiasi formalizzazione, possono essere realizzati in ogni momento (esempio:
la situazione "in sospeso" della Lambresa).