Una lettera-appello degli studenti pugliesi al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e all'Assessore regionale Alba Sasso in vista della Conferenza Stato Regione in programma il 7 Febbraio. Una lettera scritta dagli studenti di Rete della Conoscenza Puglia, Link Bari, Link Foggia, Link Lecce e Link Taranto affinché Vendola si faccia "portavoce delle nostre preoccupazioni", e difenda "in quella sede il diritto allo studio". Perché a pochi giorni dalla chiusura della legislatura, abbiamo assistito all’ultimo colpo di coda del Governo Monti con la presentazione del Decreto Ministeriale c.d. 'Determinazione dei livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per il diritto' allo studio universitario- Tale decreto - ricordano gli studenti - prevede una vergognosa rimodulazione dei parametri di assegnazione delle borse di studio. Questo rappresenta un ulteriore schiaffo alla democrazia, oltre che ai diritti delle studentesse e gli studenti di questo paese, che rischiano di subire ancora una volta un’imposizione dall’alto senza avere alcuna voce in capitolo sul proprio destino".
LE RAGIONI DELLA PROTESTA In pratica, “a tutti gli studenti e le studentesse con reddito ISEE superiore ai 14.300 € (contro i precedenti 17.000 ISEE in Puglia) sarà negato l’accesso al bando per l’erogazione delle borse di studio nel Sud Italia! Al Nord ed al Centro, invece, i limiti massimi saranno rispettivamente di 20.000 € e 17.150 € ISEE”. Di conseguenza, “appare chiara, quindi, la volontà di danneggiare ulteriormente gli studenti del Sud. Infatti questo Governo applica criteri di reddito inferiori per la nostra regione differenziando i criteri di accesso tra regioni del sud e del nord, mentre recentemente (D.lgs 68/2012) sul piano della tassazione studentesca ha invece omogeneizzato la contribuzione studentesca su tutto il territorio nazionale, e in Puglia abbiamo subito un aumento da 77€ a 140€”.
L'APPELLO Per i firmatari della lettera non ci sono dubbi: "Siamo convinti che il Presidente Vendola e l’Assessore Sasso abbiamo il dovere di assumereuna posizione pubblica contraria a questo decreto e che debbano opporsi con forza alla sua approvazione. E’ una necessità improrogabile dopo i risultati ottenuti nella nostra regione quest’anno in materia di Diritto allo Studio. Il traguardo appena conseguito del 92% della copertura degli aventi diritto, che non è solo un risultato politico, ma una vera e propria risposta alle esigenze materiali degli studenti e delle studentesse pugliesi, non può essere vanificato dall’ennesimo provvedimento penalizzante di un Governo che non ha mai
ritenuto i Saperi e la Conoscenza una priorità per rilanciare il Paese".