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Apricena, ultimo ciak per Matteo Salvatore: Renzo Arbore per il docufilm di Damato

L'uscita in programma nel prossimo autunno

Il borgo antico di Apricena ha ospitato l’ultimo ciak per Prapatapumpapumpapà. Renzo Arbore e il regista Cosimo Damiano Damato sono andati nella città natale del padre del folk Matteo Salvatore  alla ricerca dei luoghi dove ha vissuto la sua infanzia per girare le ultime scene del documentario dedicato allo sciamano garganico.
IL PROGETTO. Tutto iniziò tre anni fa con lo spettacolo teatrale “Il Bene mio – la vita e le canzoni di Matteo Salvatore” andato in scena l’ultima volta il 10 febbraio del 2012 al Teatro Petruzzelli di Bari. Da questo eccezionale documento che vedeva come protagonista Marco Alemanno e Lucio Dalla, parte il viaggio di Renzo Arbore che racconta la straordinaria avventura poetica e  musicale  di Matteo Salvatore, uno dei padri della musica popolare del Sud. Questo docu-film  è un vero doppio-omaggio a Matteo Salvatore e Lucio Dalla,  due artisti diversi ma ambedue    amati dal popolo, un caso del destino che gli ha fatti incontrare proprio in quel mondo fantastico che è la musica.
RICORDI E IMMAGINI. Salvatore viene raccontato da Renzo con appassionata poesia, ai ricordi di Arbore si alternano le immagini dello spettacolo teatrale del Petruzzelli e di quello tenutosi nel settembre del 2011 a Manfredonia  che vede Marco Alemanno nelle vesti di  un moderno aedo, con la sua fisicità alla Carmelo Bene, che rivela un movimento di voce che rievoca una favola che affonda nel neorealismo e riscopre dei capolavori della musica folk grazie alla partecipazione di altri artisti, fra cui la violinista H.E.R, Lunetta Savino, Teresa De Sio, Erica Mou, e gli stessi Lucio Dalla e Renzo Arbore ed un inedito Moni Ovadia che porterà in giro per l’Italia la versione teatrale di Prapatapumpapumpapà, scritto a sei mani con Damato, Raffaele Nigro e lo stesso Ovadia con  partenza della tournée dall’Arena del Sole di Bologna il 15 novembre per poi toccare Roma in scena dal 7 al 15 dicembre al Teatro Vittoria, e poi Genova, Milano e si spera anche la Puglia.
DOCUFILM IN USCITA L'AUTUNNO PROSSIMO. “L’anima del Sud impregna le canzoni di Matteo Salvatore – diceva di lui Lucio Dalla -  una autentica bandiera sociale, per il modo in cui ha condotto la propria esistenza, ed un artista che ha conferito alla sua musica una forte funzione provocatoria di denuncia”. “ Ero affascinato dalla sua voce, una voce meravigliosa, assolutamente originale – racconta Arbore nel docu-film di Damato -  Quando l’ho conosciuto, l’ho adottato! Sorrido pensando a lui, era assolutamente naif. Mi incuriosiva moltissimo la sua cultura germogliata ad Apricena. La sua parlata, il suo dialetto, quelle sonorità  erano davvero musicali. Il dialetto della mia terra lo conosco bene e ci scherzo su, e non è affatto musicale, eppure Matteo riusciva a rendere il dialetto musicale.  A Roma Matteo trovò terreno fertile, il folk era di moda, soprattutto al mitico Folk Studio. Fu allora che divenimmo amici.  Matteo ha avuto una infanzia molto dura, raccontava spesso la sua adolescenza, delle sue privazioni: indelebile è in me il racconto delle sue dormite  per terra, in mezzo ai campi”. Il docu-film è prodotto da Marcello Corvino per la Promomusic di Bologna, la fotografia è di Gianni Galantucci,  l’uscita  è prevista per l’autunno prossimo.

di Redazione 


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