Al mercato o a fare l'idraulico "in nero": arrestati 11 lavoratori assenteisti, timbravano al Comune di Manfredonia e andavano a spasso
Dalle prime ore di questa mattina i Finanzieri della Compagnia di Manfredonia stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, agli arresti domiciliari, nei confronti di 11 tra dipendenti e lavoratori socialmente utili del Comune di Manfredonia. Nei confronti di ulteriori 11 indagati sono in corso le notifiche di avvisi di conclusione indagini emessi dalla Procura della Repubblica di Foggia.
LA TRUFFA. Per tutti, il reato ipotizzato è quello di “Truffa a danno di un Ente pubblico”. In particolare, nell’ambito dell’attività svolta dalla Guardia di Finanza in materia di controllo della spesa pubblica e a contrasto alle truffe commesse nei confronti degli enti pubblici, nel periodo dal 2013 al 2014, i militari hanno posizionato delle telecamere nascoste nei pressi delle apparecchiature marcatempo del Comune di Manfredonia e hanno eseguito numerosi servizi di osservazione e pedinamento nei confronti degli indagati, riscontrando una serie di azioni illegali.
COSA FACEVANO AL POSTO DI LAVORARE. Una pluralità di dipendenti dell’ente, ad esempio, oltre a quello personale, marcavano il badge anche di altri colleghi impegnati altrove. C’erano poi familiari che utilizzavano il badge del proprio congiunto, impegnato intanto a svolgere altre attività lavorative “in nero” e in particolare, è emerso che uno degli indagati prestava la propria opera di idraulico. C’erano poi dipendenti che, dopo aver timbrato l'entrata, non accedevano negli uffici ma si dedicavano ad acquisti presso mercati rionali e settimanali e lavoratori socialmente utili che, seppur formalmente presenti, non si recavano sul posto di lavoro, oltre a ore di straordinario integrative effettuate solo “sulla carta” attraverso false timbrature del badge.
IL SEQUESTRO. Nei confronti dei 22 indagati sono stati forniti validi elementi di prova che hanno consentito alla Procura della Repubblica di avanzare anche richiesta di sequestro preventivo per equivalente per recuperare le somme indebitamente percepite. Il G.I.P. del Tribunale di Foggia, accogliendo la richiesta della Procura, oltre alle ordinanze di custodia cautelare ha disposto il sequestro dei beni detenuti dagli indagati
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