Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, all’esito di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce, hanno tratto in arresto l’avvocato Ugo Mario Severo Marciello, 45 anni, del Foro di Foggia.
LE PROVE. L’attività investigativa ha tratto spunto da una denuncia sporta da un cliente del professionista insospettito sulla bontà di alcuni atti giudiziari emessi nei suoi confronti da Giudici del Tribunale di Foggia. In particolare, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura di Lecce, sono state eseguite perquisizioni presso lo studio e l’abitazione del professionista e numerose attività di riscontro documentale presso la Sezione Civile del Tribunale di Foggia ed altri uffici pubblici, che hanno consentito l’acquisizione di concreti elementi di prova in ordine alle condotte dolose contestate al professionista.
COME OPERAVA. Più in particolare, è risultato che l’avvocato modificava atti di ricorsi realmente esistenti (decreti ingiuntivi e/o richieste di sequestro redatti da altri colleghi) presentandoli, successivamente, al personale degli uffici giudiziari competenti che, inconsapevolmente, li notificava ai clienti del suo studio legale. Avviava di fatto un iter giudiziario, in realtà inesistente, convincendo i suoi assistiti a conferirgli il mandato per impugnare i provvedimenti da lui stesso artificiosamente realizzati. Successivamente creava ulteriori atti giudiziari falsi che, in sostanza, attestavano l’accoglimento dei ricorsi da lui presentati procedendo anche all’annullamento di decreti ingiuntivi e di richieste di sequestri cautelativi. Tutto questo al fine di conseguire un ingiusto profitto a danno di ignari assistiti.
LA BANCA. In un caso era riuscito anche a far cancellare presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari di Foggia il pignoramento di una banca gravante su cinque immobili, consentendone la successiva vendita da parte di suoi assistiti a danno di ignari acquirenti. Sulla base dell’informativa di reato redatta dalla Compagnia di San Severo, la Procura della Repubblica di Lecce ha richiesto ed ottenuto, dal G.I.P. a quella sede, l’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita dallo stesso Reparto nei confronti dell’avvocato. Il fascicolo processuale è stato rimesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce competente in quanto la vicenda in esame vede quali parti lese anche Giudici e personale degli uffici giudiziari del Tribunale di Foggia.