Arrestato dopo un
inseguimento, si teme l’aumento delle truffe "dello specchietto"
Episodio in centro a Manfredonia
Intorno alle 10 di ieri mattina, 7 ottobre, i Carabinieri della Stazione di Manfredonia, impegnati in un servizio di pattuglia nella zona centrale della cittadina, hanno intimato l’alt al conducente di un Fiat Doblò che, nell’immettersi in una stradina a senso unico a velocità sostenuta, aveva rischiato di investire un anziano pedone che in quel momento stava accingendosi ad attraversare la strada. I militari avevano notato che l’anziano era stato costretto a risalire sul marciapiedi in fretta per evitare di essere investito, e avevano pertanto deciso di procedere nei confronti del guidatore tanto imprudente.
LA FUGA. Questi, però, alla vista dei Carabinieri che gli intimavano l’alt, si è dato a una precipitosa fuga, con manovre estremamente pericolose. Raggiunto e bloccato il mezzo, i Carabinieri erano rimasti inizialmente sconcertati nel constatare che a bordo, oltre al conducente, vi fossero anche la moglie e le loro due figlie di tenera età. Al termine degli accertamenti l'uomo, B. V., 24enne di Noto, con numerosi precedenti per furti e truffe collezionati su tutto il territorio nazionale, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e, poiché senza una fissa dimora, in quanto appartenente alla nota comunità dei "camminanti" della cittadina siracusana, tradotto nel carcere di Foggia.
I SASSI. Un particolare preoccupante emerso nel corso delle operazioni, è consistito nell'aver trovato, sul pianale dell’autovettura lato passeggero, quattro grossi sassi che, tenuto conto dei precedenti specifici di entrambi gli adulti a bordo, lasciano ipotizzare che gli stessi potessero essere funzionali alla perpetrazione della famigerata "truffa dello specchietto" ai danni di ignari e ingenui automobilisti. La cosiddetta "truffa dello specchietto" consiste nell'individuare un automobilista dall'aspetto "non particolarmente aggressivo o problematico" e, dopo essersi fatti trovare, a piedi o in auto, ad incrociarne la marcia, nel gettare di nascosto contro la sua autovettura un qualcosa che provochi un rumore allarmante, tale da convincerlo di aver inavvertitamente colpito qualcosa o qualcuno. A questo punto il truffatore raggiunge la vittima lamentando di essere stata urtata dallo specchietto della sua auto, o in una parte del corpo o in una parte del proprio mezzo, proponendo un bonario e immediato risarcimento in denaro, a compensazione del danno subito, fisico o materiale che sia. È però chiaro che il danno è assolutamente inesistente e, se reale, è antecedente al preteso incidente.
NO ALLE RICHIESTE. Per tale motivo i Carabinieri raccomandano di non cadere in richieste di denaro fatte per la strada, nemmeno se avanzate con modi suadenti e atteggiamenti apparentemente concilianti, invitano chiunque, su tutto il territorio, si fosse trovato ad avere a che fare con pretese di risarcimento per lamentati danni di lieve entità a seguito di urti stradali, ma dei quali non ci si fosse avveduti, a rivolgersi al Comando dell'Arma più vicino, ricordando che la tempestività della segnalazione può essere decisiva per smascherare la truffa.
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