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Cancelli sfondati, ceri votivi e intimidazioni: due arresti per estorsione a un imprenditore

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica presso quel Tribunale, nei confronti di Gianluigi Troiano, classe 93 e Vincenzo Langi, classe 78, per i reati di tentata estorsione in concorso e, per il solo Troiano, ricettazione di un’autovettura rubata e danneggiamento.

IL PRIMO EPISODIO. Le indagini sono partite nel mese di dicembre 2017, a seguito della denuncia da parte di un imprenditore di Vieste, dopo aver rinvenuto un cero votivo acceso su un mezzo di lavoro parcheggiato in un cantiere della sua impresa di costruzioni. In breve tempo le indagini hanno permesso di accertare come fosse in atto, da parte di Troiano e Langi, un tentativo di estorcere del denaro all’imprenditore impegnato in lavori edili nel comune di Vieste. I due, infatti, hanno posto in essere una serie di atti intimidatori volti a indurre la vittima in un tale stato di soggezione da costringerla a pagare somme di denaro per poter lavorare tranquillamente e imporre un servizio di guardiania a mezzi e cantieri di lavoro.

LE ALTRE INTIMIDAZIONI. Nel corso delle indagini si sono verificati anche altri episodi gravi di intimidazione ai danni dell’imprenditore e, anche in questo caso, le investigazioni hanno permesso di evidenziare la responsabilità a carico dei due. In particolare Troiano, utilizzando come “ariete” un’autovettura poi risultata rubata, si è scagliato di notte contro il cancello di casa dell’abitazione dell’imprenditore nonché sede dell’impresa edile, danneggiandolo seriamente, abbandonando poi il mezzo sul posto. In un’altra occasione i due arrestati a bordo di un’autovettura avrebbero anche tentato di investire l’imprenditore mentre passeggiava per Vieste con un amico, sfiorandolo alla schiena con lo specchietto retrovisore. Infine i due si sono presentati più volte nei pressi dell’abitazione dell’imprenditore, stazionandovi davanti, al fine di intimorire lo stesso e i suoi familiari e avevano svuotato un secchio di cenere sull’impasto di cemento di un cantiere. Un altro cero votivo uguale al primo è stato infatti collocato nei pressi dell’abitazione di un collaboratore della stessa impresa edile, e sono stati danneggiati tre mezzi di lavoro appartenenti ad una cooperativa che stava effettuando dei lavori di manutenzione della rete idrica in Vieste, ma parcheggiati all’interno di un piazzale di proprietà dello stesso imprenditore vessato.

L’ARRESTO. I risultati delle indagini dei Carabinieri sono stati valutati dal Pubblico Ministero di Foggia che ha richiesto al GIP l’emissione dell’ordinanza. I due hanno agito infatti con determinazione, spregiudicatezza e al tempo stesso lucidità, segni inequivocabili di una grande capacità organizzativa e di una grossa “esperienza” criminale, come sottolineato allo stesso GIP nell’ordinanza. Gli inqurenti non escludono che gli arrestati fossero inseriti in un contesto criminale più ampio, dal momento che a Vieste il fenomeno estorsivo è una piaga che caratterizza il territorio e si manifesta in particolare con l’imposizione della guardiania, come già emerso in diverse operazioni sfociate, recentemente, in condanne gravi che hanno riconosciuto anche l’aggravante del metodo mafioso. I due indagati sono stati tratti in arresto e associati alla casa circondariale di Foggia.

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di Redazione 


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