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“Centomila euro per stare tranquillo”: due arresti per estorsione

Mario e Antonio Lanza sono finiti ai domiciliari

Martedì 16 aprile, nell’ambito di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, gli agenti della prima sezione – criminalità organizzata della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza impositiva della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Foggia, per il reato di tentata estorsione nei confronti del 62enne Mario Lanza, pregiudicato e del figlio 39enne Antonio, nato a Foggia classe 1980, soggetti ritenuti contigui ad elementi di primo piano della criminalità foggiana.

CENTOMILA EURO. L’attività investigativa svolta ha consentito di acclarare la responsabilità dei Lanza per due richieste estorsive fatte ai danni di due imprenditori agricoli nel dicembre 2018 e nel gennaioscorso. Nella prima richiesta estorsiva il Antonio Lanza ha intimato a due fratelli imprenditori agricoli di consegnargli la somma di 100.000 euro per stare tranquilli, avvertendoli nell’occasione che altrimenti avrebbero subito gravi conseguenze sia su beni di loro proprietà, che sulle loro persone. Grazie alle svariate attività tecniche già da tempo avviate sui due e ad un mirato servizio di osservazione, efficacemente posto in essere da personale della Squadra Mobile di Foggia, i due Lanza sono stati notati interloquire nei pressi di una stazione di servizio con una delle vittime, acquisendo in tal modo fondamentali elementi di reato a carico dei due circa la richiesta estorsiva formulata nei confronti dell’imprenditore agricolo.

I TERRENI IN FITTO. L’altra condotta estorsiva contestata ai due è stata fatta nello scorso mese di gennaio allorquando Mario Lanza, in compagnia del figlio Antonio, ha affrontato un altro imprenditore agricolo foggiano - al quale già in precedenti occasioni aveva inutilmente chiesto di concedergli in fitto alcuni terreni di sua proprietà - facendo valere la sua caratura criminale ed i suoi collegamenti con elementi di spicco della criminalità organizzata foggiana ed intimandogli a cedere i terreni di suo interesse. Anche tale richiesta estorsiva è stata acclarata e documentata grazie ad attività tecniche e servizi di osservazione e pedinamento. Mario Lanza all’ennesimo diniego dell’imprenditore rispose: ”tu non hai capito niente... questa è zona mia e comando io... e li dovevi dare a me... adesso ti dico che la sono io… e la sono io... e la sono io… adesso vai a ricorrere a Foggia da chi vuoi..”.

AI DOMICILIARI. L’ovvio motivo per cui l’imprenditore agricolo non aveva mai ceduto alla richiesta di cessione dei terreni era da ricondurre alla circostanza che una volta entrati in possesso dei terreni i Lanza, in forza della loro fama criminale e delle note amicizie nel circuito criminale foggiano, non avrebbero mai pagato alcun corrispettivo. Al termine delle formalità di rito i due Lanza sono stati condotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.

Fondazione Buon Samaritano
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di Redazione 


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