Arresti incendio via Castelluccio, Landella ringrazia inquirenti e tuona: "Foggia non è zona franca"
“A nome personale, dell’Amministrazione comunale e dell’intera città sento il dovere di ringraziare la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, i carabinieri del NOE ed il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Marco Aquilio, per il lavoro di indagine svolto a seguito dell’incendio del 24 maggio scorso in via Castelluccio”. (LEGGI E GUARDA FOTO: Traffico illecito di rifiuti, arrestato imprenditore: al posto di smaltirli, li bruciava).
IL COMMENTO. Con queste parole il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha voluto ringraziare gli investigatori che hanno fatto luce sul grave episodio che ha provocato numerosi problemi ai cittadini foggiani e all’ambiente. “Come annunciato nelle ore successive al rogo, il Comune di Foggia si costituirà parte civile nell’eventuale processo a carico dei responsabili di questo disastro ambientale – precisa il primo cittadino –, e chiederemo il risarcimento dei fondi utilizzati dall’Amministrazione comunale per il costo dei mezzi che sono stati noleggiati e che erano a supporto dei Vigili del fuoco durante le operazioni di spegnimento. Sono certo che la magistratura saprà fare piena luce sulla vicenda e punire severamente chi ha pensato di avvelenare l’ambiente ed il suolo cittadino con rifiuti speciali – fa sapere il sindaco Landella –. La città di Foggia non può essere considerata una zona franca dove poter svolgere impunemente attività criminali”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.