Arresto Francavilla, il questore di Foggia chiude per un mese il bar in via Capozzi
Sarà chiuso per un mese il bar in cui è stato arrestato Antonello Francavilla, fermato dagli agenti di Polizia con una pistola carica. Si tratta del bar paninoteca "Destino", in via Capozzi 15 a Foggia e i poliziotti hanno provveduto ad affiggere sulle serrande abbassate la comunicazione del provvedimento deciso dal questore.
LA SOCIRETA'. Sorvegliato speciale, ritenuto al vertice del clan Sinesi-Francavilla della 'Società foggiana', l'uomo nascondeva nello zaino una pistola Glock, rifornita con 15 cartucce 9x21, di cui una in canna, e uno sfollagente telescopico. I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che l’arma fosse provento di un furto. Il 46enne è stato tratto in arresto per i reati di porto abusivo in luogo pubblico di armi comuni e relativo munizionamento, porto di armi ed oggetti ad offendere, ricettazione e inosservanza degli obblighi imposti dalla Sorveglianza Speciale.
IL BAR. Come detto., il Questore di Foggia ha poi disposto la Misura di Pubblica Sicurezza della sospensione, per 30 giorni, della licenza dell’esercizio commerciale nel quale è stato effettuato il controllo (ex Art. 100 del TULPS) applicabile, tra gli altri, “qualora il locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose” o, comunque, se il comportamento costituisca “un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.
L'AGGUATO. Francavilla era scampato a un agguato lo scorso 2 marzo all'interno della sua abitazione a Nettuno, dove stava scontando gli arresti domiciliari. In casa c'era anche suo figlio 16enne che rimase gravemente ferito. Per questo agguato è in carcere dal 2 agosto scorso Antonio Fratianni, 56 anni, con l'accusa di duplice tentato omicidio. Fratianni è un noto imprenditore edile foggiano che avrebbe sparato per non restituire una ingente somma di denaro (600mila euro) ricevuta due anni prima dal clan Francavilla.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.