Giudice e avvocato arrestati, la Procura: "Inchiesta triste per tutti ma la Giustizia ha gli anticorpi per comportamenti devianti"
Un giudice che si accorda con un avvocato per definire la strategia difensiva e favorire mafiosi in cambio di soldi fa cadere le braccia anche al più convinto e strenuo difensore della giustizia. È per questo che la Procura di Lecce, che ha condotto le indagini che hanno portato all’arresto di De Benedictis e Chiariello, ha voluto però mandare un messaggio ai cittadini affinché non abbandonino la fiducia nella Magistratura e nella giustizia ordinaria.
Un elemento che la Procura ha sottolineato nella nota con cui dava comunicazione degli avvenuti arresti.
GLI ANTICORPI. "Oltre a ribadire il grande apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto e la grande professionalità dimostrata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, questo ufficio - spiega la Procura - desidera rivolgere un sentito ringraziamento all’Autorità Giudiziaria di Bari e Trani per la collaborazione istituzionale prestata e le segnalazioni trasmesse, che hanno consentito di concludere un’indagine assolutamente doverosa, anche se al tempo stesso dolorosa per tutti noi. È opinione di questa Procura della Repubblica che la collettività, sia pure nel comprensibile disagio e disorientamento determinato dalla vicenda, possa trovare motivo di sollievo nella circostanza che proprio l’Istituzione Giudiziaria possieda gli anticorpi necessari per colpire i comportamenti devianti, e abbia, ancora una volta nella nostra regione, dimostrato di saper guardare al proprio interno e individuare le più gravi criticità. E’ oggi più che mai necessario che, insieme all’Avvocatura, tutti gli Uffici Giudiziari – concludono dalla Procura - proseguano nel proprio impegno volto ad assicurare un servizio efficiente e trasparente per la collettività”.
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